Una prima valutazione degli effetti dello shock dei prezzi energetici, stimata con il modello macroeconomico MeMo-It dell’Istat, mostra che, “a parità di altre condizioni, il Pil italiano risulterebbe inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto a quello stimato in uno scenario base in qui le quotazioni dei beni energetici rimanessero sui livelli di inizio anno”.
L’attività economica “verrebbe condizionata negativamente dal più basso livello dei consumi delle famiglie che si accompagnerebbe a una riduzione della propensione al risparmio. Rispetto allo scenario base risulterebbe più bassa sia l’occupazione, sia il saldo della bilancia di beni e servizi misurato in percentuale di Pil”.
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