ROMA – La soddisfazione per la vita nel complesso migliora nel 2019, confermando un trend positivo iniziato nel 2016. In media gli italiani danno un voto pari al 7,1. E più del 56,5% si dichiara soddisfatto della propria situazione economica, valore più alto dal 2006. Lo rileva l’Istat, sottolineando inoltre che vede rosa più della metà degli under 25: quelli molto o abbastanza contenti passano dal 48,3% al 51,3%.
Che fine fa un portafoglio smarrito finito nella mani di un perfetto sconosciuto? Solo il 15% degli italiani crede possa tornare indietro. Lo rileva l’Istat. La fiducia cresce se a ritrovarlo è un esponente delle forze dell’ordine (84,0%) o un vicino di casa (73,3%).
Il tempo libero non è cosa da donne, soprattutto, se non si ha neanche un lavoro. Secondo l’Istat, infatti, le donne che si ritengono molto o abbastanza soddisfatte del proprio tempo libero continuano ad essere meno rispetto agli uomini (66,3% contro 70,0%). Il perché sta, spiega lo stesso Istituto, “nel carico di lavoro familiare e di cura particolarmente pesante e tale da comprimere la quantità di tempo libero”. Tuttavia, segnala l’Istat, “se occupate, la soddisfazione per questo aspetto è paragonabile a quella degli uomini (64,4% contro 64,9%)”.
Ancora una volta l’Italia risulta spezzata in due, con i cittadini residenti al Nord che registrano livelli più alti di fiducia e soddisfazione rispetto a chi risiede nel Mezzogiorno, afferma però, il Codacons, commentando l’indagine Istat sulla soddisfazione degli italiani nel 2019. “Anche sul fronte delle condizioni di vita e della fiducia il paese è letteralmente spezzato in due, con una forbice molto altra tra Nord e Sud Italia – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il Nord presenta infatti la quota più alta di coloro che dichiarano un voto compreso tra 8 e 10 rispetto alla soddisfazione per la vita (46,7%), percentuale che nel Mezzogiorno si ferma al 39,2%”.
Abissali le differenze a livello regionale: mentre in Trentino Alto Adige la quota di persone che da un voto da 8 a 10 alla propria soddisfazione raggiunge il 62,2% del totale, in Campania la percentuale si dimezza ed è ferma al 31,6%, aggiunge il Codacons. “Numeri che dimostrano ancora una volta come nel Mezzogiorno le condizioni di vita dei residenti siano indietro rispetto al resto del paese, e come non sia stato affatto abbastanza per colmare questo gap”, conclude il presidente Rienzi.