Una crescita che si registra soprattutto nel settore industria e servizi dove si è registrato un + 8,7% di casi mortali che sono passati da 320 a 348 e che si sono concentrati essenzialmente nel Nord Ovest (19 casi mortali) e nel Nord Est (18). In controtendenza invece il Conto Stato che denuncia decessi in calo del 50% (da 12 a 6) e l’agricoltura che registra un -18% (da 43 a 35) soprattutto al Sud e nelle Isole dove la mortalità sul lavoro appare in calo (-24 morti complessive).
A livello regionale sono Lombardia, Veneto e Piemonte a registrare gli incrementi di incidenti mortali più elevati, 12 in più in Lombardia e Veneto, e 10 in Piemonte. Cali significativi invece in Abruzzo (da 25 a 6), teatro nel 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, in Puglia (da 24 a 11) e in Sicilia (da 30 a 18).
In merito alle malattie professionali l’Inail rileva, nei primi cinque mesi del 2018 un aumento delle denunce, un dato in controtendenza rispetto alla diminuzione registrata nell’arco del 2017. L’incremento delle morti al 31 maggio si attesta al 3,1% con 818 casi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, passando da 26.195 a 27.013. Tuttavia, a gennaio si è registrato il maggior aumento con +14,8%, a seguire +10,3% a febbraio, +5,8% a marzo e +5,5% ad aprile.
Un quarto dei casi protocollati dall’Istituto si concentra al Sud dove si riscontrano gli incrementi delle tecnopatie denunciate (+648 casi) e al Centro +402. Si rilevano anche 808 denunce in più per i lavoratori (da 19.025 a 19.833) e 10 in più per le lavoratrici (da 7.170 a 7.180). La quasi totalità dell’aumento delle denunce (+804) riguarda lavoratori italiani rispetto a quelle dei lavoratori stranieri (+14).
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