Tuttavia fra le righe è difficile non cogliere rischi per lo scenario dei prossimi mesi, con una fiducia dei consumatori in negativo, e consumi che già a settembre, senza ancora alcun lockdown e dunque per il solo effetto dei contagi, rallentavano su anno (+1,3%) e scendevano rispetto ad agosto (-0,8%) indicando l’esaurirsi del forte rimbalzo del trimestre (+13% rispetto ai tre mesi primaverili). Numeri che raccontano la situazione delle famiglie italiane al rientro dalle ferie, fra contagi che tornavano in rialzo, e dunque grande prudenza a uscire, andare al ristorante, al bar, per non parlare dei viaggi.
Dati “estremamente negativi” e “destinati a peggiorare” ora che si torna a metter mano a restrizioni, secondo il Codacons. Un quadro, secondo Confcommercio, “peggiore rispetto alle attese” e “destinato ad amplificarsi nei prossimi mesi con il riacutizzarsi della pandemia e il ritorno a misure di limitazione della mobilità e delle attività produttive”. Coldiretti mette il dito nella piaga delle nuove misure di contenimento del virus appena annunciate dal Governo: 128.000 fra bar, i ristoranti, pizzerie e agriturismi sarebbero chiusi nelle 6 regioni arancioni e rosse, con una perdita di fatturato mensile che l’associazione stima in almeno 2,7 miliardi, aspettandosi un “effetto a valanga” sull’intera filiera per il mancato acquisto di alimenti e vino.
Nella sua nota, l’Istat evidenzia un “forte peggioramento” delle aspettative sull’occupazione, frutto probabilmente del timore di ciò che accadrà una volta terminata la cassa integrazione che obbliga chi aderisce a non licenziare. E ancora, una tenuta della fiducia nel commercio al dettaglio e nell’industria, ma anche il peggioramento nel terziario, appesantito dal turismo congelato. Sintomi di una “pausa nella ripresa” dopo il rimbalzo di oltre il 16% nel terzo trimestre cui il governo, in parallelo con i Dpcm ‘antivirus’, cerca di rispondere con una nuova tranche di ristori economici alle categorie più colpite. C’è chi è più netto dell’istituto statistico, tenendo conto in particolare di ciò che succede in Europa, con lockdown più pesanti di quello italiano che impatteranno su crescita ed export della Penisola.
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