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In Italia per nessuna malattia si raggiunge la soglia di sicurezza del 95% di copertura vaccinale

ROMA – Cominciamo dalle cattive notizie: una preoccupante epidemia di morbillo si è diffusa nel nostro Paese, con 2.851 casi negli ultimi 5 mesi e mezzo. Un’altra minaccia che si riteneva consegnata al passato, la poliomielite, potrebbe riaffacciarsi dopo anni anche in Italia, uno dei Paesi ritenuto da tempo “polio-free”. Solo 7 Regioni superano la soglia del 95% per la vaccinazione anti-poliomielite (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna), con un valore medio nazionale del 93,33%.

La riacutizzazione, però, riguarda anche altre malattie infettive, come difterite, tetano, epatite B, meningite purulenta da Haemophilus influenzae di tipo b. In Italia, secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute lo scorso 8 giugno, nessuna vaccinazione raggiunge la soglia di sicurezza del 95%. Nel 2016 le coperture vaccinali a 24 mesi per anti-difterica (93,56%), anti-tetanica (93,72%), anti-epatite B (92,98%) e Haemophilus influenzae (93,05%) sono ancora ben al di sotto del valore del 95%. In calo anche la copertura media per pneumococco (88,35% nel 2016 vs 88,7% nel 2015), mentre aumenta quella per il meningococco C (76,6% nel 2015 contro 80,67% nel 2016).

Secondo i dati del rapporto OMS ‘World Health Statistics’ 2017, in Italia la copertura vaccinale per tetano, pertosse e difterite, nel 2015, è stata del 93%, fra le più basse della regione europea, superata anche dai paesi africani, quali Rwanda e Tanzania, che sono al 98%, seguiti da Eritrea, Botswana e Algeria che sono al 94%.

E ancora l’OMS stima che in tutto il mondo ogni anno 1,5 milioni di bambini muoiano ancora a causa di malattie prevenibili con le vaccinazioni4, eppure nel nostro paese non sembra cessare la disinformazione che circola tra web e televisioni, malgrado gli appelli delle istituzioni e della comunità scientifica nazionale ed internazionale.

Per contrastare i pericolosi e crescenti fenomeni di cattiva informazione e trasmettere all’opinione pubblica la corretta informazione sul valore dell’immunizzazione, oggi giornalisti delle testate periodiche e online si confrontano con esperti di igiene pubblica, pediatri, storici della medicina, sociologi e rappresentanti di associazioni nate spontaneamente per promuovere le vaccinazioni, nell’ambito del Corso di Formazione Professionale Comunicare i vaccini. L’importanza delle combinazioni vaccinali in pediatria e del vaccino anti-Papillomavirus, promosso dal Master di I livello “La Scienza nella Pratica Giornalistica” (SGP) della Sapienza Università di Roma con il supporto non condizionante di MSD.

La seconda novità è il decreto legge 73 del 7 giugno 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che prevede l’obbligo per l’iscrizione a scuola nella fascia 0-6 anni, di 12 vaccinazioni6, gratuite e obbligatorie a partire da settembre 2017 per i nati nel 2017: antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-meningococco B, anti-meningococco C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella e anti-Haemophilus influenzae. Queste vaccinazioni sono da somministrare secondo il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 attraverso i vaccini combinati esavalente e MPR/V-MPRV e due vaccini anti-Meningo B e anti-Meningo C.

Le combinazioni vaccinali sono oggetto di una seria programmazione e di approfondite ricerche scientifiche. I numerosissimi studi clinici su ampi numeri dimostrano con estrema chiarezza che la somministrazione contemporanea di più antigeni presenti nei vaccini combinati, immessi in commercio dopo accurati studi biomedici, offre una protezione efficace pari a quella dei vaccini somministrati singolarmente, non indebolisce né sovraccarica il sistema immunitario dei piccoli e offre molti altri vantaggi tra cui una migliore compliance della famiglia, minore trauma per il bambino, una vaccinazione più tempestiva e minori accessi al centro vaccinale.

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Redazione L'Opinionista

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