Ieri sera è stato presentato l’album di inediti “Mina Fossati” in uscita il prossimo 22 novembre. Il video con le dichiarazioni, la trackilist dei brani
MILANO – Si è svolta ieri sera la conferenza di presentazione del nuovo album “Mina Fossati” in uscita il prossimo 22 novembre in anteprima alla stampa nella Sala Puccini del Conservatorio Giuseppe Verdi, nell’ambito della Milano Music Week 2019. Fossati ha presentato il nuovo lavoro inedito con la testimonianza del produttore dell’album, Massimiliano Pani, e la conduzione di Massimo Bernardini.
I due protagonisti della musica italiana, da tempo lontani dalla ribalta, per la prima volta uniscono le loro voci in 11 brani inediti, scritti e composti da Ivano Fossati e cantati da Mina e Fossati, che tornano a collaborare in un’occasione unica. Mina Fossati è prodotto da Massimiliano Pani per Pdu e Il Volatore e distribuito da Legacy – Sony Music.
SIGNIFICATO DELL’ALBUM
Mina Fossati è un disco che racconta del tempo presente, dell’importanza di concentrarsi sul qui ed ora e lo racconta lasciando parola ai sentimenti, all’amore: quell’amore che “si perdona anche attraverso il furore del temporale”, l’amore che combatte le battaglie del tempo in un eterno rinnovarsi, quello che crede nonostante i tempi siano oscuri e le montagne siano alte, perfino per chi ci crede. Scritto e composto da Ivano Fossati, è un lavoro vivace e intenso, fatto di brani dalla sottile impronta blues-rock accostati a ballad dirette e toccanti, dove le voci dei due interpreti sono accompagnate da pianoforte e orchestra d’ archi.
“Dopo otto anni la mia decisione non cambia: non torno a fare dischi né concerti, ma per niente al mondo mi sarei negato la gioia di scrivere questo album. Nessun musicista sano di mente direbbe no a Mina” – racconta Fossati a proposito dell’amicizia che lo lega a Mina e di questo progetto.
L’album si apre con la toccante e decisa L’infinito di stelle, chiari accordi di pianoforte su cui si appoggiano appassionate le voci di Mina e Fossati, che cantano la voglia di continuare a coltivare la speranza “in questa terra civilizzata, soprattutto dai poeti”. Un piccolo manifesto del disco che introduce il discorso sul presente, come un filo sottile che lega gli undici brani e che spiega l’essere insieme dei due artisti.
Arriva poi Farfalle, un brano divertente e divertito in chiave acustica, terreno perfetto per la cifra ironica della voce di Mina, una filastrocca giocosa ma non troppo, con la quale celebrare la stagione leggera della consapevolezza e la felicità di raccontarla.
Le atmosfere r’n’b di Ladro ci presentano quella libertà bella che a volte le donne, con coraggio, riscoprono quando decidono di cominciare a difendersi dalle bugie, dalla stanca routine, dai soprusi.
Più complesso e particolare è il filone seguito da Come volano le nuvole, che penetra nel profondo di una cruda storia di rifiuto dell’amore, dove Mina sembra commentare dall’alto con una levità che strugge ed emoziona.
Si apre poi la strada a due ballate in cui emerge chiara tutta la forza della scrittura di Ivano Fossati: La guerra Fredda e Luna Diamante sono canzoni che raccontano il valore della fatica e quello dell’attesa, quello del perdono e quello del ritrovarsi, e in cui la voce di Mina quasi invoca, con un’interpretazione resa se possibile ancora più intensa dalla sua stessa maestria. In Luna Diamante l’interpretazione di Mina è del tutto magistrale: appassionata, sorretta dal pianoforte nel registro grave e dall’orchestra d’archi archi diretta da Celso Valli, che la accompagna seguendone l’estensione: la forza comunicativa ed emotiva di Luna Diamante svela una Mina quasi inedita dalla potenza concreta, sincera e reale. Il brano è stato scelto per la colonna sonora del nuovo film di Ferzan Ozpetek, La Dea Fortuna.
Si passa poi a Tex Mex, singolo dal sound tipicamente blues-rock. Influssi variegati e dal ritmo coinvolgente accompagnano un testo che è un inno all’eterno groviglio dell’amore che illude, che tradisce e che perdona ma che permette anche i ritorni di cui canta Mina: “Ma guarda tutti quelli laggiù come ballano e si baciano, con che sguardi si ingannano, per un’occhiata cosi anche tu mi hai desiderata e allora sono tornata”. Il brano prodotto da Massimiliano Pani, apre una precisa fase dell’album, più ritmica. L’atmosfera è colorata da percussioni latine, dall’organo Hammond e da calde frasi di slide guitar. Uscito il 7 novembre, il singolo è stato accompagnato da un video firmato da Mauro Balletti, art director storico di tutti i progetti di Mina. Il video è ambientato in un non-luogo che allude proprio all’immaginario Tex-Mex, in cui un uomo si trova a vivere uno strano presente – fatto di amore e tradimenti, passione e magia – ma dal finale spiazzante, che trasporterà l’uomo attraverso lo spazio e il tempo. Tex-Mex apre la seconda parte del disco, caratterizzata da una ritmica pulsante in un’atmosfera sempre più liberatoria.
Amore della domenica segue questo filone, nel brano viene nuovamente sottolineata l’importanza del qui ed ora attraverso il ripetersi ostinato di un verso che fa da ago della bilancia di tutto il disco: “Quello che siamo è quello che vogliamo, ora”.
L’amore e l’attenzione per il presente sono il fil rouge che lega tutti i brani e traghetta l’orecchio fino a Meraviglioso è tutto qui, una canzone d’amore classica, scritta appositamente da Ivano Fossati per la grande voce di Mina che ne è protagonista assoluta.
Scanzonato, divertente e inaspettato è invece L’uomo perfetto, un brano dai ritmi africani in cui una Mina decisamente ironica, dialoga con Ivano Fossati sullo sfondo di una savana forse soltanto immaginaria, descritta da percussioni tribali e cori che nel finale svelano un improvviso scenario di fuga verso un onirico e festoso altrove.
Niente di meglio di noi due, canzone ritmica e del tutto positiva conclude l’album. Un incitamento, un manifesto dei due artisti, che insieme cantano: “Io ci credo, ci credo ai nuovi battiti del cuore, ai sogni che corrono più avanti di noi. Una finestra, un’apertura sul futuro prossimo, verso il quale sarà sempre possibile lanciarsi, se non si è abbastanza soddisfatti del proprio presente.
I FORMATI DISPONIBILI
Il pre-order è disponibile per tutti i formati: CD Digipack, CD Deluxe Hardcover Book, Vinile Nero 180gr, Vinile Bianco Trasparente 180gr, Special Book (contenente un Picture Disc, un 45 Giri di Settembre, un CD e una stampa speciale di Mauro Balletti limitata e numerata).
SIGNIFICATO DELLE CANZONI DI MINA FOSSATI
1. L’infinito di stelle
È il brano che apre Mina Fossati. Canzone manifesto sull’intenzione dell’album e sul “qui e ora” che caratterizza il lavoro dei due artisti. Nessuna sovrastruttura o artificio, solo un pianoforte ad accompagnare con eleganza la voce di Fossati, e un’orchestra d’archi che arriva, un accordo alla volta, a danzare luminosa intorno alla voce di Mina. Parole apparentemente semplici, com’è semplice e perfetta l’armonizzazione delle due voci sul finale, che introducono il discorso sul presente.
2. Farfalle
Una filastrocca giocosa, lieve ma non troppo. La chitarra classica arpeggia e i due interpreti canzonano la frenesia dei nostri tempi, con lo sguardo di chi ha visto e fatto grandi cose. Nessuna nostalgia nelle loro parole, solo la ricerca di leggerezza e il piacere di trovarsi insieme a raccontare. Farfalle, farfalle, farfalle, canta Mina, e mentre all’orecchio tornano subito le indimenticabili note delle sue melodie più ironiche e divertite, arriva in chiusura la voce di Fossati, come fosse al telefono e provenisse da molto, molto lontano. Non a caso.
3. Ladro
Un r’nb’ dall’andamento potente, notturno e sensuale. Il coraggio di una donna che ritrova se stessa. Il basso domina superbo, mentre la chitarra glissa fra gli assoli di bandoneon. Nel ritornello il brano si svuota, lasciando spazio alla voce di Mina, mentre quella di Fossati accompagna e sottolinea i momenti principali del testo. Nel finale non c’è nemmeno bisogno di melodia, Mina e Fossati a mezza voce raccontano.
4. Come volano le nuvole
La storia cruda del rifiuto di amare. La voce è quella di Fossati, mentre Mina sembra commentare il racconto da una posizione più saggia e più alta, quella sempre cangiante e difficilmente interpretabile delle nuvole.
5. La guerra fredda
Un duetto nel senso più classico del termine: lei porta le sue ragioni, lui le aspettative disattese; lei racconta quello che ha imparato, lui le speranze per il futuro. Le due voci dialogano e svelano progressivamente il vero tema della canzone: la capacità di perdonare attraverso il tempo e l’accaduto, non solo nel privato ma nel senso più ampio, collettivo e umano.
6. Luna diamante
L’orchestra inizia con un andamento quasi verdiano. La voce di Mina è appassionata, sorretta solo dal pianoforte e dagli archi nel registro grave, che la accompagnano seguendone l’estensione. Magistrale l’interpretazione, che parola dopo parola porta in superficie i sentimenti più profondi, anche quelli dolorosi. Ma nel finale arriva il riscatto di un ostinato, insensato coraggio e forse della speranza. Il brano è totalmente affidato a Mina, ma in chiusura, senza bisogno di parole si unisce Fossati, come una muta risposta, o come un abbraccio.
7. Tex-Mex
È il primo singolo estratto dall’album: un caldo folk-rock dal sapore latino, precisamente Tex-Mex. La storia di un ritorno. Un botta e risposta insinuante tra le due voci, fra rimproveri, sensualità e la voglia di ricominciare. L’atmosfera è colorata dalle percussioni, dall’organo Hammond e da calde frasi di slide guitar.
8. Amore della domenica
Un half-time accattivante, un cocktail di passione condito dalla freschezza di elementi elettronici come il vocoder. L’hook nel ritornello “quello che siamo è quello che vogliamo” interpreta ancora una volta il significato dell’album e ne diventa l’ago della bussola. Il brano incalza seducente tra i soli della fisarmonica, il sostegno potente della ritmica e della chitarra elettrica, per un mix analogico/digitale veramente tutto da godere.
9. Meraviglioso è tutto qui
Un brano dall’arrangiamento sofisticato ed elegante. L’amore, o forse solo un bacio, descritti in poche semplici parole. Il basso freetless si muove sinuoso sulla voce di Mina che danza agile sugli accordi del pianoforte. Alle frasi melodiose di lei, si contrappongono gli incisi razionali di Fossati. Un brano armonicamente molto interessante, con una struttura insolita, ma che si segue con facilità e incanto. Una perla, che testimonia ancora una volta la grandezza dei due artisti. Per l’appunto: “meraviglioso, è tutto qui”.
10. L’uomo perfetto
Ritmi tribali, modulazioni ardite, sonorità africane: ne “L’uomo perfetto” si cantano a due voci con grande ironia gli equivoci nella giungla della vita, i rituali che troviamo nella natura e nelle dinamiche di coppia. I cambi di tonalità si legano alle buffe complicanze narrate nel testo. L’atmosfera è festosa. Nel finale liberatorio lo scenario è disegnato da cori africani e dall’irrompere di percussioni dai suoni primitivi. Fra immaginario e realtà in questo movimentato brano è l’ironia a farla da padrona.
11. Niente meglio di noi due
A chiudere l’album un mix di funk, soul e blues ritmicamente molto sostenuto. Il brano è pensato come una suite con diverse sezioni, un dialogo sia verbale che strumentale e alcuni special, intervallati da energici assoli di sax. Hammond e chitarra distorta danno al tutto un delicato ma deciso tocco di rock, che chiude con positività e senso di speranza un disco tutto incentrato sul presente. Come ultima traccia “Niente meglio di noi due” sembra essere un’apertura di credito verso il domani e sembra dirci che c’è sempre una possibilità di scatto o di fuga in avanti. Nel caso che il nostro presente non ci soddisfi del tutto.
TRACKLIST – MINA FOSSATI
- L’infinito di stelle
- Farfalle
- Ladro
- Come volano le nuvole
- La guerra fredda
- Luna diamante
- Tex-Mex
- Amore della domenica
- Meraviglioso è tutto qui
- L’uomo perfetto
- Niente meglio di noi due