REGGIO EMILIA – Martedì 23 agosto al Campovolo di Reggio Emilia, per la rassegna ‘Festareggio’, i Kula Shaker arriveranno con “K 2.0”, il nuovo disco lanciato lo scorso febbraio a distanza di venti anni dall’uscita dell’ultimo lavoro, “K”. L’album propone un sound rivisitato, con una nuova carica e tantissima energia, segno che la band è decisa a riprendersi lo scettro del pop che un tempo le apparteneva.
Biglietti: € 17,25 + prev. disponibili su Ticketone e nei punti vendita autorizzati.
“K 2.0” è stato registrato tra Londra (State Of The Ark) e lo studio belga del bassista Alonza Bevan. È come se il nuovo album chiudesse un cerchio, lanciando uno sguardo al passato: l’opening track “Infinite Sun”, per esempio, è l’adattamento di un vecchio mantra che la band era solita proporre quando Crispian e soci avevano diciannove anni e si esibivano ai festival di strada.
Il nuovo album è composto da 11 irresistibili brani che emanano vitalità e forza, regalando un effetto unico: quello di una band elettrizzata di suonare di nuovo insieme. «Quando stiamo suonando tutti insieme in una stanza, è una sensazione imbattibile» dice a tal proposito il batterista Paul Winter-Hart.
I Kula Shaker sono Crispian Mills (voce e chitarre), Alonza Bevan (basso), Paul Winterhart (batteria) e Harry Broadbent (tastiere). Nascono nella loro formazione definitiva nel 1993 dall’unione del cantante e chitarrista Crispian Mills con il bassista Alonza Bevan, il tastierista Jay Darlington e il batterista Paul Winterhart.
Nel 1996 firmano con la Columbia Records e pubblicano il loro primo singolo, intitolato “Tattva”, che debutta al n.86 della classifica inglese, seguito poi da “Grateful When You’re Dead” (un brano scritto come omaggio a Jerry Garcia dei Grateful Dead, 35º posto in classifica) e dalla ripubblicazione di “Tattva”, che arriva stavolta al quarto posto. In ottobre, preceduto dal singolo “Hey Dude” (secondo posto in classifica), esce finalmente l’ormai attesissimo primo album, intitolato semplicemente “K”, che diventa il disco di debutto più venduto nella prima settimana di uscita sin dai tempi di “Definitely Maybe” degli Oasis.
In tutto venderà due milione di copie in tutto il mondo. A dicembre esce il quarto e ultimo singolo tratto dall’album, “Govinda”, un brano cantato completamente in sanscrito che arriva al n.7 della classifica inglese.