Dal 29 gennaio sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming “Kyni” (Flus Music), il primo EP di Nico Kyni. “Kyni”: questo è il titolo dell’EP di debutto di Nico Kyni, un lavoro discografico che contiene sette tracce e tre featuring. Il progetto è denso di emozioni e frammenti di riflessioni personali che l’artista traspone in questi sette brani, alcuni più chill e onirici, altri più dinamici e movimentati.
Nico Kyni ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Kyni” è il tuo primo EP, di che cosa si tratta?
Ho voluto chiamare l’ep “Kyni” perché questo progetto rappresenta il mio mondo, mostra chi sono realmente. Sogni, aspirazioni, paure, tutto quello che sono è rinchiuso all’interno di questo lavoro.
Che cosa vuoi far trasparire con questo lavoro?
Voglio far trasparire tutto quello che sono! Come dicevo nella risposta precedente, questo progetto mostra realmente chi sono. In alcune tracce mi sono messo totalmente a nudo, ho parlato del posto da cui provengo, dei miei sogni e delle mia paure. Questo è “Kyni”.
Nell’EP ci sono tre featuring, come sono nati?
Nathan l’ho conosciuto sui social, tramite qualche sua traccia che mi era comparsa. Ci siamo trovati subito! Nathan è molto giovane ma ha già una buonissima base di consapevolezza. Mi sembrava la persona adatta per “Sorry”. Con William è stata la stessa cosa: durante la quarantena avevo visto un freestyle e mi colpì molto. Biggie un giorno mi fece sentire un provino di una sua traccia, era quella che poi sarebbe diventata “Fame”. Gli chiesi cosa ne pensasse di inserirla nel progetto e pochi minuti dopo mi diede la risposta. Il resto lo trovate in “KYNI”. Martina May: con lei avevo già collaborato in “Meglio così”. Considerato il brano Martina era la persona giusta per ricreare quel mood alla Chris Brown e DaniLeigh. Martina ha accettato subito e ha fatto un lavoro davvero spettacolare!
Sei cresciuto a contatto con la musica, quanto ha influito questo aspetto nella tua formazione artistica?
Tantissimo! Devo molto a mio padre e a mia sorella per questo. Fin da piccolo la musica mi ha circondato, ovunque andassi. Da piccolo rimanevo incollato al televisore quando mio padre metteva i concerti di Michael Jackson (e penso che abbia condizionato tantissimi artisti che come me amano la musica e il ballo).
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