ROMA – Ogni anno la contraffazione costa ai Paesi dell’Unione europea 15 miliardi in mancate entrate. E’ la nuova stima fatta dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà’ intellettuale (EUIPO), secondo cui il 15% dei prodotti falsificati danneggia aziende italiane e in Italia le mancate vendite nel settore dei cosmetici e della cura personale ammontano a 935 milioni. Le organizzazioni criminali, poi, sono sempre piu’ implicate nel commercio dei prodotti contraffatti i cui proventi vengono poi reinvestiti nel traffico di stupefacenti e nel riciclaggio di denaro.
La stima di 15 miliardi e’ fatta in base al gettito fiscale diretto e indiretto ridotto nonché’ al mancato versamento dei contributi sociali da parte dei produttori illegali. Ma non sono solo le casse degli Stati a rimetterci: le vendite non realizzate ogni anno causa della contraffazione nei settori più’ vari – dai cosmetici alla cura personale; dai vini ai farmaci, fino ai giocattoli – sono pari a 19 miliardi. In particolare, le mancate vendite nel settore dei cosmetici e della cura personale sono aumentate di oltre 2,5 miliardi nel 2019, il che rappresenta l’incremento più’ significativo fra i settori presi in esame.
Nell’Ue ogni anno circa il 14,1% delle vendite del settore dei cosmetici e della cura personale (pari a 9,6 miliardi di euro) non vengono realizzate a causa della presenza di prodotti contraffatti. In Italia la percentuale e’ dell’11,9%, pari a 935 milioni con un aumento di 225 milioni rispetto all’ultima stima. Non solo: secondo la ricerca condotta dall’Euipo e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (Ocse) il 15% di tutti i prodotti contraffatti sequestrati dalle autorità’ doganali viola il copyright di imprese italiane.
“La contraffazione non e’ un reato senza vittime”, ha detto il Direttore esecutivo dell’Euipo, Christian Archambeau, “I prodotti contraffatti sottraggono alle imprese vendite legittime e privano i governi di entrate più’ che necessarie, oltre a presentare ovvi rischi per la salute e la sicurezza degli utilizzatori. La nostra collaborazione con Europol rivela inoltre che i proventi della contraffazione possono sostenere anche forme gravi di criminalità’ organizzata. Per far completamente fronte a questa situazione e’ necessaria un’azione internazionale concertata a tutti i livelli”.