La dieta per il matrimonio più atteso dall’anno

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Come si preparano i futuri sposi Meghan e Harry al grande giorno?

MILANO – Manca poco più di una settimana al matrimonio fra il Principe Harry d’Inghilterra e Meghan Markle, e già da qualche tempo entrambi sfoggiano una forma invidiabile. Harry, in particolare, negli ultimi giorni ha mostrato un fisico più asciutto del solito e un viso ancor più radioso. Il merito sarebbe, come riporta una fonte vicina alla coppia che lo ha rivelato al Daily Mail, di una dieta prematrimoniale che prevede una drastica riduzione di zuccheri e carne.

Quale sarebbe, quindi, il regime alimentare caldamente consigliato dalla futura duchessa del Sussex? «Meghan ha completamente cambiato la dieta del principe Harry. Lo ha iniziato al juicing e ha perso tre chili, che è molto per una persona già magra come lui», ha detto la fonte al Daily Mail. Il juicing consiste nel sostituire il cibo solido con alimenti liquidi a base di frutta e verdura. Meghan Markle inoltre «ha rallentato anche la sua assunzione di carne», continua la fonte. Una dieta simile a quella della sua futura sposa, che si definisce una “vegetariana flessibile”.

Già durante una visita a una scuola a Chicago qualche mese fa, il principe Harry, in un video pubblicato sull’account Instagram di Kensington Palace, aveva rivelato agli studenti di avere smesso di mangiare pizza. Oltre a seguire il nuovo regime alimentare, il ribelle di casa Windsor si sarebbe iscritto in un’esclusiva palestra londinese, dove pare segua allenamenti molto intensi con un personal trainer dedicato.

Spesso, però, chi inizia una dieta non ha le idee chiare né riguardo agli obiettivi che vuole raggiungere né riguardo ai motivi per i quali desidera dimagrire. «Quando qualcuno si rivolge a uno dei nostri centri per prima cosa chiediamo qual è il suo obiettivo, poiché spesso le persone, più o meno in sovrappeso, non hanno idea di cosa vogliono o magari fanno confusione fra gli aspetti estetici e quelli salutistici: c’è chi vuole dimagrire, chi sta bene ma avverte sensazione di gonfiore, chi ha un problema di circolazione che causa ritenzione idrica ecc. », chiarisce la dottoressa Elena Colombo, nutrizionista responsabile del centro di dimagrimento DiètNatural di Viale Abruzzi a Milano.

«Il nostro percorso comincia con una consulenza completamente gratuita: dopo una chiacchierata sulle condizioni generali della persona passiamo all’esame impedenziometrico per capire il tipo di problematica, ovvero se si tratta di grasso, ritenzione idrica, metabolismo alterato, e per stabilire la quantità della massa muscolare e di quella grassa. Una volta chiarita la base di partenza si fissa l’obiettivo e – di conseguenza – il piano alimentare, che va di pari passo all’integrazione alimentare».

La bilancia impedenziometrica consente di valutare l’attività metabolica sulla base esclusiva delle masse corporee e in particolare di quella muscolare, senza tenere conto di altri problematiche che potrebbero influire sul metabolismo (ad esempio disfunzioni tiroidee o rallentamenti metabolici indotti da scorretti approcci dietetici precedenti).

Diètnatural si avvale di una fitta rete di prodotti e integratori alimentari: dagli acceleratori metabolici, ai brucia grassi di diversi tipi, scelti in base alle esigenze del cliente e allo stato di salute. «Il nostro obiettivo è quello di educare il cliente a una corretta educazione alimentare, per questo lo invitiamo a fare la spesa seguendo lo schema della dieta mediterranea. Per ognuno prepariamo un piano alimentare personalizzato, in cui, sempre nell’ottica dell’educazione, la regola non sta nel misurare i grammi delle porzioni ma nell’assumere quantità corrette di cibo secondo determinati criteri: una tazzina di riso, un pugnetto di legumi, una bistecca larga quanto una mano. E questo aiuta ad ‘autoregolarsi’ soprattutto quando chi deve seguire la dieta è solo, o fuori casa».

Proprio perché il criterio su cui si basa la filosofia Diètnatural è quello dell’educazione a una corretta nutrizione, non esistono i tipici prodotti sostitutivi del pasto: «Non crediamo nel sostituto del pasto perché una volta smesso di assumerli si tende a riprende a mangiare in maniera sregolata e quindi a riprendere tutto quello che si è perso. Questo accade perché quando si assume un ‘beverone’ sostitutivo non si impara a mangiare con delle regole a e a costruirsi un piano alimentare, viene meno il concetto stesso di educazione», conclude la nutrizionista.