Nel corso dell’estate il settore dello spettacolo ed eventi “ha dimostrato, anche grazie alla storica attenzione alla sicurezza, di essere in grado di gestire in modo sicuro i protocolli richiesti pertanto chiediamo la ridefinizione con normativa nazionale, dei limiti delle capienze in base alla dimensione e alle caratteristiche dei luoghi e in base alla modalità di fruizione dell’evento che sostituisca, mantenendo distanziamento e protocolli di sicurezza (dispositivi di protezione personale, sanificazione, tracciamento etc.), il limite delle 200presenze al chiuso e 1000 all’aperto”.
Oltre al lockdown “anche il 90% degli eventi estivi normalmente programmati sono andati irrimediabilmente perduti. La quasi totalità dei lavoratori del settore dello spettacolo ha perso il lavoro, e numerose imprese hanno chiuso! Serve dunque una urgente presa di coscienza, supportata da azioni concrete e immediate, da parte delle istituzioni affinché questo processo devastante venga bloccato. Inoltre, in vista del piano di investimenti previsti dal Next Generation EU, chiediamo che venga aperto un capitolo specifico per il nostro settore e di essere coinvolti nei tavoli di discussione”.
Nel frattempo sono immediatamente necessari ulteriori ammortizzatori per i lavoratori e nuove forme di sostegno e incentivo per tutta la filiera:
– Riformulazione, per le imprese della filiera dello spettacolo e degli eventi, profit e non profit, dell’art. 25 del Decreto Rilancio commi 4 e 5 per contributo a fondo perduto, con estensione della base di calcolo parametrata a tutto il 2019.
– Attuazione di misure di defiscalizzazione e di decontribuzione a tutte le imprese del settore spettacolo ed eventi, profit e non profit, fino al ripristino delle condizioni pre-Covid.
– Estensione immediata dell’aliquota 10% per tutti gli elementi della filiera dello spettacolo ed eventi e dell’aliquota al 4% per prodotti video-fonografici, prodotti culturali destinati al pubblico come già previsto per il mondo dell’editoria e corsi di formazione alla musica e alle arti. Inoltre Iva pari a zero per i soggetti per cui non è prevista la detrazione
– Nuovi bandi Extra FUS per tutta la filiera dello spettacolo e degli eventi
– Estensione di tutti gli ammortizzatori sociali, della Naspi per i lavoratori autonomi a gestione ex Enpals e per gli intermittenti anche in costanza di rapporto lavorativo e proroga degli assegni agli intermittenti e autonomi, sino alla fine dello stato di emergenza
– Riconoscimento di contributi previdenziali per ogni mese di fermo lavorativo parametrati ad una media dei quattro anni precedenti e di contributi reali per le prestazioni non svolte ma già contrattualizzate o annunciate o già andate in prova e poi cancellate
– Innalzamento del tetto limite di spesa e aumento della soglia per il credito d’imposta (Tax Credit e Art Bonus) di almeno il 30% rispetto all’attuale
– Azzeramento, fino al ripristino delle normali attività dei canoni di affitto in spazi comunali, delle tariffe di conduzione spazi (utenze, rifiuti, altro) e dei costi per le pratiche autorizzative: bolli, diritti di segreteria, tasse governative
I provvedimenti urgenti fin qui elencati sono “condizioni indispensabili perché il comparto dello spettacolo dal vivo possa attuare quella ripartenza che a giugno scorso non c’è stata. Una ripartenza che sarà però sempre in regime di emergenza, finché quella sanitaria non sarà definitivamente superata. Da febbraio ad oggi sono emerse chiaramente tutte le fragilità del sistema che regola lo spettacolo e gli eventi. È dunque necessario mettere in campo da subito tutte le forze da parte delle istituzioni, nel confronto con tutte le categorie di lavoratori e imprese, perché si attui al più presto una riforma radicale e adeguata del settore”.
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