Dal 19 gennaio nei cinema film “La Ligne – La Linea invisibile” di Ursula Meier distribuito da Satine Film. Presentato in concorso alla 72° edizione del Festival di Berlino, alla 23° edizione del Napoli Film Festival e al Longtake Interactive Film Festival 2022, il film vede protagoniste le attrici Stéphanie Blanchoud e Valeria Bruni Tedeschi alle prese con un complesso e atipico rapporto madre-figlia, dirette dalla regista svizzera Ursula Meier, già autrice di “Home” selezionato per la Semaine de la Critique al Festival di Cannes e insignito di numerosi premi e riconoscimenti internazionali, e del pluripremiato “Sister”, che ha ricevuto il Premio speciale della Giuria al Festival Internazionale del cinema di Berlino ed è stato nominato come Miglior Film Straniero per l’Independent Spirit Awards.
Al centro della vicenda il rapporto conflittuale tra Christina (Valeria Bruni Tedeschi), una pianista che ha abbandonato la carriera di solista per dedicarsi alle tre figlie, e la primogenita Margaret (Stéphanie Blanchoud), giovane talentuosa ma emotivamente instabile, costretta dal giudice a restare a cento metri di distanza dalla casa di famiglia per il suo comportamento aggressivo.
“La Ligne-La Linea invisibile” è un film intenso e appassionante in cui i sentimenti faticano a trovare le parole giuste per potersi esprimere. È solo grazie alla musica e alla sua forza evocativa che le protagoniste riescono a rivelare la propria autentica natura e a comunicare quell’amore profondo che le lega, ma che per le loro ferite e fragilità hanno trasformato in rabbia e violenza.
SINOSSI
Margaret (Stéphanie Blanchoud), è una donna di 35 anni con una lunga storia di violenze inflitte e subite e una fragilità emotiva che spesso non riesce a definire e contenere nelle sole parole. In seguito a una brutale discussione con la madre (Valeria Bruni Tedeschi) e alla denuncia di quest’ultima, il giudice le impone un severo ordine restrittivo: in attesa del processo e per almeno tre mesi, non le è permesso entrare in contatto con la madre né avvicinarsi a meno di cento metri dalla casa familiare. Isolata e bandita dalla sua famiglia, Margaret si ritrova letteralmente chiusa fuori e allontanata dalla sua cerchia di affetti. Questa “linea” diventa così un ostacolo sia in senso letterale che figurato, facendo esacerbare in lei il desiderio di essere più che mai vicina alla famiglia, tanto da farla recare ogni giorno sulla soglia di quel confine, tanto invisibile quanto al momento invalicabile.