La mano di un vecchio è il nuovo singolo di Giacomo Lariccia. Il brano è prodotto da Marco Locurcio per l’etichetta indipendente Cello Label. Con questo brano il cantautore romano, di base ormai da anni a Bruxelles, riparte dall’Africa, dalle percussioni, dal ritmo, dalle radici della musica e della nostra vita sulla Terra per affrontare una questione intima e profonda: “Dentro di noi rivivono le gioie e i dolori di chi ci ha preceduto e spesso, come riflessi incondizionati, determinano la nostra vita” spiega Giacomo Lariccia. “È il grande fiume della vita, accettalo, figlio mio” come canta il coro in Lingala, una lingua del Congo, all’interno della canzone.
L’immagine a cui rimanda il titolo del brano emerge già nella prima strofa: un bambino afferra la mano di un anziano e, insieme, camminano nella stessa direzione. “Presente, passato e futuro, nello stesso istante. Tutto quello che è stato e ciò che sarà”.
Con l’uscita di La mano di un vecchio si chiude il cerchio attorno al disco Ricostruire, pubblicato da Lariccia nel 2017 ma in realtà – forse per simbiosi col titolo che gli è stato dato – sempre al centro di un lavoro di taglia e cuci con cui il cantautore ha dato nuova vita, riarrangiandoli a turno, ai brani più riusciti dell’album. Era già accaduto lo scorso autunno con Senza farci del male, singolo riproposto con un arrangiamento fresco e moderno, e succede nuovamente oggi, con questa nuova versione dalle influenze africane di La mano di un vecchio.
Capitoli artistici che vanno ad arricchire ulteriormente il percorso che Lariccia ha compiuto negli ultimi anni, pubblicando quattro dischi (due dei quali finalisti al Premio Tenco) e suonando in tutta in Europa, in Sud America e in Medio Oriente. Attualmente il cantautore è impegnato negli ultimi concerti della sua tournée europea e sta registrando il nuovo disco che uscirà il prossimo anno, con tanto di presentazione già fissata all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 marzo 2020.
BIOGRAFIA
Giacomo Lariccia è un cantautore che lascia l’Italia e trova l’America… in Europa. Dopo aver percorso in autostop le autostrade d’Europa, chitarra in spalla, Giacomo Lariccia si innamora di Bruxelles. Pianta le tende, si diploma in chitarra jazz e pubblica il suo primo disco da chitarrista (Spellbound/Label Travers). Un giorno, dopo anni passati a suonare in festival di jazz in giro per il mondo, scopre la potenza della parola, inizia a scrivere canzoni e in sei anni pubblica tre dischi come cantautore (Colpo di sole nel 2012, Sempre avanti nel 2014 e Ricostruire nel 2017). Due volte fra i cinque finalisti del Premio Tenco, il più importante riconoscimento italiano per chi scrive e canta le proprie canzoni, Lariccia ha cantato in teatri e centri culturali in Francia, Belgio, Germania, Italia, Svizzera, Medio Oriente e Sud America.
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