“Per questo – prosegue – oltre ad accelerare la campagna vaccinale per puntare alla riapertura del Paese, sarebbe importante fin da subito applicare una legge che fin qui è stata pressoché ignorata: la legge della razionalità e del buon senso. Impedire ad esempio di lavorare alle attività di ristorazione, soggette a rigorose regole di sicurezza sanitaria, mentre in altri contesti non esistono prescrizioni e se esistono non vengono rispettate, è un non senso logico e un enorme danno socio-economico. Pensare che a un anno dall’inizio della pandemia, con cittadini ed esercenti che hanno dato grande dimostrazione di serietà, non si possa mangiare a cena dove si mangia a pranzo, è un accanimento inutile e dannoso. Non si tratta di minimizzare ma di essere razionali e conseguenti. Iniziare a riaprire i ristoranti, oltreché un sollievo economico per una lunga filiera di attività produttive – conclude Quagliariello – sarebbe un ottimo esordio per la cura anti-depressiva”.
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