La Rua presenta il nuovo album, “Nessuno segna da solo” disponibile dal 26 aprile e anticipato dall’inedito “Alta velocità”. Dopo una escalation di successi dalle selezioni di Sanremo del 2012, all’apertura dell’unica data italiana del tour degli Imagine Dragons a Milano nel 2013, alla scuola di Amici di Maria De Filippi nel 2015 e a posizionarsi come terzi classificati a Sanremo Giovani 2018 e freschi della partecipazione al Concerto del Primo Maggio a Roma, LA RUA ai microfoni de L’Opinionista.
Terzo album in studio per La Rua dal titolo, “Nessuno segna da solo” presente negli scaffali dei negozi, su tutti i digital store e piattaforme streaming dal 26 aprile e prodotto da Universal Music. Daniele Incicco, frontman dei La Rua, voce e chitarra, sei tu che firmi i testi delle canzoni con lo storico produttore Dario Dardust Faini ma ti chiedo proprio in riferimento al nome che avete scelto per l’album, quanto ciascuno di voi partecipa e contribuisce alla creazione dei singoli e dunque quanto è forte il concetto di band e collettività tra voi?
Siamo un team e Dario stesso è il nostro settimo componente, è il nostro co-autore, il nostro produttore insieme alla band. Le idee e la ciccia testuale la metto io ma poi i ragazzi lavorano a tutto l’abbigliamento musicale dei brani e a volte inseriscono anche delle idee folli per le mie visoni e dello stesso Dario. “Nessuno segna da solo” si definisce perciò proprio un lavoro di team, tra cui cito l’intervento in alcuni brani di Elisa o ad esempio quando nel singolo “Per motivi di insicurezza” abbiamo scelto insieme dopo dieci arrangiamenti di lasciare una versione nuda e cruda con solo archi, piano e voce e così ugualmente per tutto l’album c’è stata sempre una decisione collettiva su ogni cosa.
“Alta velocità” è in rotazione dal 19 aprile ed è il vostro nuovo inedito. Lo avranno già ascoltato in molti ma per lanciare un post che lo riassuma e lo descriva, come ce lo presenteresti?
“Alta velocità” è un brano leggero ma al tempo stesso anche carico di immagini metaforiche strane e molto diverse da quelle che normalmente abbiamo usato. É un brano dove La Rua continuano a mettere dentro i drop vocali e qualcosa che in un attimo possa portare anche la concezione dei live come tutta la parte strumentale che viene utilizzata. É una canzone che era stata pensata per le piazze.
Ci sono riferimenti sportivi nel testo di “Alta velocità” come il Parma di Malesani o Valentino Rossi e Guido Meda. Avete voluto portare un po’ di adrenalina sportiva nella musica?
Esatto, era proprio per accostare quella scarica che ti dà l’innamoramento. Mi serviva qualcosa che in un attimo facesse capire. Io ricordo gli urla di Guido Meda piuttosto che la sorpresa del Parma di Malesani e volevo proprio avvicinare queste due realtà e cioè la sorpresa di un amore che a volte nasce dal niente, da un focolaio estivo e diventa qualcosa di fortissimo con le emozioni che poi ci dà.
Una band marchigiana pop – folk che porta in scena sperimentazioni, timpani, tamburi, vibrazioni e suoni caraibici e che nasce dal sodalizio artistico tra te, Daniele Incicco e il produttore Dario Faini. Qual era il progetto iniziale? C’è stato un variare di rotta in questi sette fortunati anni o questa novità di suoni e sound energico era già il seme originario?
Noi non abbiamo limiti sonori ma di volta in volta facciamo canzoni che possono spaziare anche troppo rispetto a quello che abbiamo fatto l’ultima volta. Penso ad esempio che se una persona ascolta il folk di “Non ho la Tristezza” e poi l’elettronica di “É fantastico” potrebbe restare spiazzata ma è quello che noi vogliamo fare. Non vogliamo avere limiti di genere e vorremo fare semplicemente delle canzoni che rispettano l’idea originaria di fare il brano dunque l’idea testuale piuttosto che l’idea di arrangiamento.
A chi vi ispirate nel panorama musicale italiano ed internazionale?
Ci ispiriamo ai Coldplay, agli Imagine Dragons ma anche a Piero Ciampi, a Rino Gaetano e a tanti altri ascolti diversi tra loro che possono coesistere magari in maniera difficile all’interno dei brani e che però vengono fusi e portano a tutto quello che ascoltate.
Quali sono i progetti estivi per portare la vostra musica in giro e far saltare le persone? Avete già un calendario con le date del tour dopo il Primo Maggio?
Il Primo Maggio è stato sicuramente un momento di alta comunicazione con il pubblico perché quella piazza è sempre pronta a saltare e noi cerchiamo di volta in volta di creare questa sinergia empatica ma è solo l’inizio di un tour che annunceremo a giorni e non vediamo l’ora, con cui porteremo “Nessuno segna da solo” nei festival e nelle piazze. Sarà un’estate piena di concerti.
Un grande in bocca al lupo a te Daniele e a La RUA!
Crepi!
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