La storia della musica ci regala dei cammei importanti e nascosti fra le pieghe del tempo. Bisogna lodare la pazienza e la passione che ci può dare l’entusiasmo e la tenacia per andare alla ricerca di nomi che il tempo stesso ha fatto cadere nell’oblio. E’ questo il caso di Benedetto Junck, compositore nato a Torino nel 1852 e morto nel 1903. Le date evidenziano in modo preciso il periodo nel quale visse e operò. Momento magico per il rinnovamento culturale e quel che più conta musicale, ma anche estremamente delicato e ricco di nomi altisonanti nel settore della musica e del melodramma, che imperava in Italia e non solo. Il dominio verdiano fu un elemento topico che determinò un deterrente per molti compositori ed infatti se approfondiamo il contesto delle date notiamo che Junck morì nel 1903, mentre Verdi ci lasciò due anni prima, ma con il fatto determinante che Verdi stesso nacque nel 1813 e Junck nel 1852.
Questa breve riflessione, che non vuole avere nessun intento polemico, diventa semplicemente una considerazione importante per comprendere le difficoltà oggettive dei giovani compositori al fine di operare nel mondo musicale del tempo.
Il poemetto lirico “La Simona” su testi di Ferdinando Fontana consiste in 12 romanze per soprano e tenore edito nel 1878.
La bellissima operazione della musicologa e concertista di pianoforte Antonietta Incardona di riportare alla luce un repertorio pressochè inedito delle composizioni junckiane, è meritoria di di applausi e profonde analisi
Sono pagine raffinate, che risentono del momento di passaggio stilistico in atto, pur mantenendo un’attenzione centrale sulla melodia, mentre la parte pianistica acquista le conquiste armoniche ricche di modulazioni particolari e di fraseggi che escono, volutamente, dall’a spetto salottiero court court.
La parte pianistica ricorda, a sprazzi, reminiscenze schumaniane, caratterizzando ciascuna aria con interessanti dialoghi fra il pianoforte e la voce. Di grande interesse i due Duetti che rivelano il desiderio del compositore di inoltrarsi in sperimentazioni vocali che rispecchiano, come già detto, i cambiamenti che erano in atto in quegli anni.
Un nuovo tassello storico è stato aggiunto nell’ articolato puzzle della storia musicale. Un ringraziamento a Antonietta Incardona per averci regalato pagine inedite e sapori nuovi.
Adriano Bassi
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