Attualità

La solitudine tiene compagnia

Le montagne rosa e brulle del Pireo diventano macchie bianche di case che si ammucchiano come latte sporco attorno a palazzi che costeggiano il porto dove le grandi navi portano alle isole magiche dell’Egeo. Sulla tolda grande, con simpatia, una passeggera mette acqua in una scodella per il suo cane.

Le mura di Rodi

Dopo una notte di viaggio, appaiono all’alba isole di roccia appena sporche di verde. Sicuramente da qualche parte i villaggetti bianchi coi colori blu delle porte e altre e altre piccole esplosioni di fantasia, riempiranno di tenerezza queste presenze selvagge. Rodi aspetta con segnali di mura medievali. E subito ci riceve l’albergo Paradiso che regala la cadenza quasi irreale di una vita americana.

Sono al quinto piano, sopra la piscina che ha lamenti festosi di bambini. Poi c’è una piccola baia col mare che si adagia su una spiaggia di sabbia un po’ scura. Se ci portano bendati fino al terrazzo di quest’albergo e poi ci tolgono la benda, la prima cosa che si può dire con sicurezza è di non essere a Rodi. Da ogni parte, ormai, ci sono i paradisi per le vacanze che accolgono turisti sempre più vuoti di pensieri e sempre più vogliosi di riempirsi di oggetti.

Mia madre, quanti sacrifici

Ero impacciato nel muovermi in mezzo agli altri turisti e ho capito ancora meglio che se uno è nato povero, resta sempre povero e tutta la ricchezza che per caso gli capita tra le mani sembra che non sia sua. D’improvviso mi sono apparsi i miei genitori: mia madre e mio padre che aveva l’orologio a cipolla e partiva tutte le mattina all’alba accontentandosi di accarezzare il cane Fritz alla sera.

Lindos, un’apparizione

Ho ricordato le mie nevicate dell’infanzia e il rumore dei temporali che mi facevano stare sepolto sotto le coperte. Cercheremo sempre tutto quello che abbiamo voluto perdere. Il consumismo sta mangiando i nostri pensieri e le comodità ci tengono stupiti all’interno di un vuoto che chiede aiuto alla memoria. A una quarantina di chilometri da Rodi c’è l’apparizione di Lindos, una borgata bianca, massacrata dai venditori di souvenir ripetuti. Ho preferito tornarmene a Rodi col tramonto che rendeva rosa le montagne con radi ulivi di un verde violaceo. Due larghi fiumi senza acqua, lande di pietrisco giallognolo con ciuffetti di erba secca. Un deserto per un mondo di pensieri bassi e avventurosi.

Condividi
Pubblicato da
Pino Ezio Beccaria
Argomenti: GreciaRodi

L'Opinionista® © 2008-2024 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network - Notizie del giorno - Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube