“La valle di Nerfa”, presentato il libro di Rupe Gerifalco

43

la valle di nerfaDue giorni intensi e ricchi di incontri per “La Valle di Nerfa” di Rupe di Gerifalco, rieditato da Tabula Fati di Marco Solfanelli Editore. Un Libro raro e molto particolare, edito nel 1931 che ha trovato nuova vita grazie a Angelo Fracassi, Mira Carpineta e Carmina Palleschi che ne hanno curato la riedizione e le presentazioni tenutesi il 10 agosto scorso a Pagliara e Castellafiume e l’11 agosto a Capistrello radunando un nutrito pubblico di appassionati e curiosi.

L’autore del libro, il Maestro e Commendatore di Pagliara dei Marsi, Francesco Di Marzio, si firma con uno pseudonimo che evoca atmosfere avventurose e medievali: Rupe di Gerifalco, un nome che in realtà indica un luogo ben preciso, dove i ruderi di un antico castello raccontano storie di briganti e cavalieri.

“La particolarità e l’originalità di questo libricino – spiega Mira Carpineta, curatrice della ristampa insieme ad Angelo Fracassi e Carmina Palleschi – è nella forma della scrittura scelta dall’autore, ovvero le rime baciate, in versi endecasillabi e quartine. Un modo di descrivere luoghi, paesaggi, tradizioni e genti che grazie alle rime, appunto, è entrato, ed è rimasto, nella memoria collettiva delle popolazioni dei cinque paesi descritti, arrivando fino a noi grazie ai nostri nonni che ce le hanno declamate“.

La Valle di Nerfa inizia dove i monti “Dogana e Aurunzo fanno sella”, ai bordi della piana del Fucino, l’antico lago prosciugato già dall’imperatore Claudio 2000 anni fa e poi dal principe romano Alessandro Torlonia. Comprende cinque paesi: Petrella Liri, Cappadocia, Pagliara dei Marsi, Castellafiume e Capistrello.

“Il viaggio attraverso i cinque paesi della valle, descritto da Francesco Di Marzio è lo stesso che compie il fiume Liri, che “serpeggia la valle a torti giri” – aggiunge Angelo Fracassi – e testimonia i cambiamenti sociali avvenuti nel territorio, passato da un’economia lacustre e rurale alle prime forma di industrializzazione, con le officine, la centrale elettrica, la cartiera. Ho ritrovato questo libricino, originale, nella biblioteca di mio nonno, ebanista, che aveva eseguito un lavoro per il maestro Di Marzio e che glielo aveva regalato con una dedica autografa. Ci siamo accorti, rileggendolo di quante affinità ci siano tra il tempo descritto dall’autore, il 1931, ed oggi. Il Commendatore ha scritto il poemetto per “valorizzare la Valle e le sue peculiarità”, ed è in fondo anche quello che noi stiamo facendo oggi con il recupero di questi bellissimi versi”.

Ma oltre alla descrizione geografica dei luoghi, nel libro ci sono tanti dettagli sulle lavorazioni, sulle peculiarità e l’indole dei diversi abitanti della valle.

“Aver usato le rime è stato un “espediente” utilissimo per la trasmissione e la memorizzazione dei testi perché anche le persone analfabete potevano impararle e declamarle, come hanno fatto con noi i nostri nonni – conclude Carmina Palleschi – È proprio attraverso la trasmissione orale che tanta cultura popolare viene trasmessa e ci ha raggiunto fino ad oggi. I canti delle tradizioni liturgiche, gli stornelli e i mottetti che scandivano la quotidianità rurale, i proverbi che tramandavano il sapere della vita contadina. Attraverso queste testimonianze, oggi sempre più rare possiamo scoprire la storia su cui poggia la nostra attualità”.

Gli eventi sono stati realizzati dalle diverse associazioni pro loco dei paesi coinvolti e dai loro attivissimi rappresentanti: Aurora di Marzio e Tonino Meco per Pagliara, Nadia Bussi per Castellafiume, l’associazione Amici dell’Emissario per Capistrello. Presenti, oltre al numeroso e folto pubblico, la Sindaca di Pagliara e Castellafiume Giuseppina Pirozzi e l’assessore Emiliana Salvati di Capistrello. A moderare gli eventi il giornalista Alfio Di Battista.

Mira Carpineta nasce a Teramo nel 1964, Laureata in Comunicazione internazionale e interculturale con indirizzo giornalistico, è giornalista pubblicista iscritta all’ODG Abruzzo. Ha diretto fino al 2015 il magazine mensile “PrimaPagina”, un periodico abruzzese di cui oggi gestisce i contenuti del sito web. Scrive articoli per numerose testate in lingua italiana nel mondo, dalla Svizzera all’Australia. Ha pubblicato nel 2023, Na ota nò… (Tabula fati, Chieti), un volume di memorie storiche e familiari su Capistrello. Attualmente ricopre l’incarico di vicedirettore del mensile romano dedicato ai nostri connazionali all’estero: ITALIANItalianinelmondo.com.

Angelo Fracassi, Laureato in Scienze biologiche, svolge la sua attività professionale nel campo della sicurezza alimentare. Profondamente legato al suo paese di origine, Capistrello, ha contribuito a farne conoscere aspetti nascosti e storie del passato attraverso varie pubblicazioni tra cui La Confraternita di Nostra Signora del Sacro Cuore. Una storia di Capistrello dal ‘600 ai nostri giorni (2012). Appassionato anche di tradizioni popolari insieme a Carmina Palleschi ha raccolto una serie di canti popolari nel volume Dialoghi abruzzesi tra memoria e futuro (Kirke, 2021) che raccolti in un CD, costituiscono la prima pubblicazione di registrazioni di canti di tradizione orale per Capistrello. Una ulteriore raccolta di canti tradizionali è stata pubblicata in Ad horam nonam, Nuove ricerche sul Sacro Triduo abruzzese fra pratiche sonore e devozione (Kirke, 2022) che rappresenta una analisi sistematiche della tradizione popolare e canora del triduo pasquale a Capistrello. Attualmente partecipa alle attività delle associazioni di volontariato del paese, l’AVIS – Associazione Volontari Italiani Sangue e Gli amici dell’Emissario ETS, che ha contribuito a fondare.

Carmina Palleschi, capistrellana doc, anche se romana per necessità lavorative, insegnante di scuola per l’infanzia, con la passione per la realizzazione di costumi teatrali. Impegnata nel volontariato, collabora con alcune organizzazioni noprofit, ma la sua “mission” è in realtà la ricerca e la conservazione del patrimonio culturale orale del suo paese di origine. Da anni, insieme ad Angelo Fracassi, raccoglie racconti, canti, tradizioni popolari, intervistando e registrando le voci delle persone – sempre più rare – depositarie di queste testimonianze, che poi pubblica sulle sue pagine social. Con il Centro Studi Marsicani e la pro Loco di Avezzano ha realizzato un cd e un volume per la Tavola Rotonda Ad Horam Nonam (Kirke, 2022), che rappresenta la prima pubblicazione di canti di Tradizione orale per Capistrello.

La Valle Di Nerfa –di Rupe di Gerifalco, a cura di M.Carpineta, A. Fracassi, C. Palleschi, 2024 ed. Tabula fati.