Al centro della vicenda la storia di due sorelle, Guida ed Eurídice, due donne complementari, unite e inseparabili, ma che finiranno per essere divise da un destino ingiusto e dalla società patriarcale della Rio de Janeiro degli anni ’50. Affronteranno entrambe un percorso di emancipazione che le porterà a rincorrere i propri sogni senza mai abbandonare la speranza di potersi ricongiungere.
“Ero intenzionato a raccontare una storia di solidarietà” – ha dichiarato il regista Karim Aïnouz – “una vicenda umana che sottolineasse una forza tanto più grande nel restare insieme di quanto non si affievolisca nel ritrovarsi da soli, indipendentemente dalle diverse specificità di ciascuno. Con “La vita invisibile di Eurídice Gusmão”, ho immaginato un film dai colori molto saturi, con l’obbiettivo sempre vicino ai personaggi, tanto da palpitare con loro. Ho immaginato un’opera gravida di sensualità, musica, dramma, lacrime, sudore e mascara, ma anche un film che non nasconde crudeltà, violenza e sesso; un racconto che non ha paura di essere sentimentale, più grande della vita stessa – un film che battesse al ritmo dei cuori delle mie amate protagoniste: Guida ed Eurídice”.
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