Spettacolo e gossip

“L’Alba del mai giorno”, il nuovo film breve di Alivernini con Drovandi e Usai

Mirko Alivernini continua a perseguire con successo la sua metodologia di lavoro, attraverso una tecnologia a doppia intelligenza artificiale. “L’alba del mai giorno” è il nuovo film breve, prodotto dallo stesso Alivernini con Enio Drovandi e Gino Usai; un’opera in cui, attraverso l’interpretazione di uno straordinario Enio Drovandi, viene raccontata una storia di introspezione sul dopo Covid – 19.

Il film breve, girato interamente con uno smartphone, è una riflessione sull’essere umano e su come affronti i suoi giorni, in una dimensione estranea al suo conoscibile.

“Nell’opera vi è poesia; in questa regia ho trovato degli affreschi molto rinascimentali” queste le parole dell’interprete.

Enio Drovandi con quest’opera persegue la collaborazione con Mirko Alivernini, instaurata con “La Scelta”, con cui ha ricevuto il premio come “Migliore attore protagonista” al Vertical Movie Festival nel 2019 (kermesse di video verticali girati con lo smartphone o con altri dispositivi professionali).

Dopo il successo dell’International Verticale Movie, in cui erano ben 1444 le opere iscritte provenienti da 105 Paesi, i due hanno deciso di tornare sul set per regalare al pubblico ancora una volta un emozione.

“Mirko Alivernini muove la sua macchina da presa, che è in effetti uno smartphone, con una leggerezza che lo rende la Carla Fracci dello smartphone” queste le parole di un’entusiasta Enio Drovandi in merito al lavoro artistico di Mirko Alivernini e alla sua metodologia che lo rende il primo regista in Italia a realizzare le opere artistiche attraverso una tecnologia a doppia intelligenza artificiale.

“Io sono passato dall’essere diretto da maestri come Monicelli, Vanzina, Risi, Corbucci e moltissimi altri ad essere diretto da un visionario. Ho certamente trovato dei tempi e dei metodi di lavoro differenti ma Mirko Alivernini è un talento, ha una capacità narrativa attuale e può sicuramente aspirare negli anni alla carriera e alla bravura dei grandi maestri con cui ho lavorato, anche se con un cinema differente” continua Enio Drovandi, un’artista con una carriera di successo costellata di incontri con i maestri e i maggiori attori del cinema italiano.

Enio, infatti, a partire dagli anni ’80 fino ad oggi ha lavorato in produzioni di grande successo. Gli inizi della sua carriera artistica sono stati con attori quali Lino Banfi, Roberto Benigni, Jerry Calà, Renato Pozzetto, Diego Abatantuono, Enrico Montesano, Renzo Montagnani, Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni.

Con la serie “I ragazzi della 3ª C” di Claudio Risi in cui ha vestito i panni di Matteo detto Totip, il barista, ha accresciuto la sua popolarità, fino a giungere a film considerati ancora oggi un cult come “Amici miei – Atto II” di Nanni Loy, “Le due vite di Mattia Pascal” di Mario Monicelli, “Eccezzziunale… veramente” di Carlo Vanzina, “Sapore di mare” di Carlo Vanzina, “Rimini Rimini – Un anno dopo” di Bruno Corbucci e “I Picari” di Mario Monicelli.

Ma non solo il cinema e la televisione, tuttavia, anche il teatro e la regia sono sue grandi passioni a cui si è dedicato con dedizione.

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