Musica

“L’Alligatore”, il nuovo ep di Bimbo: l’intervista

“L’alligatore è un contenitore di tre brani il quale minimo comune denominatore è la speranza di incoraggiare gli uomini a spezzare una volta per tutte la catena del male, attraverso la pratica dell’autoironia intesa come ricerca interiore fino sfiorare il misticismo”

Dall’1 aprile 2022 sono disponibili in digitale “L’Alligatore”, il nuovo EP, e “Bugie per asini”, l’album d’esordio di Bimbo uscito nel 2010. “L’Alligatore” è un ep contenente tre brani pieni di speranza verso l’umanità in cui la si incoraggia a spezzare le “catene del male” attraverso l’autoironia, intesa come ricerca interiore, fino a sfiorare il misticismo. I brani hanno un suono che spazia dall’elettronica a ritmi afro per sottolineare il fascino primordiale che si prova trovandosi davanti un alligatore, come in un misto di paura e meraviglia.

Bimbo ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“L’Alligatore” è il tuo nuovo ep, di che cosa si tratta?

L’alligatore è un contenitore di tre brani il quale minimo comune denominatore è la speranza di incoraggiare gli uomini a spezzare una volta per tutte la catena dell’odio,attraverso la pratica dell’autoironia intesa come ricerca della leggerezza interiore, fino sfiorare il misticismo. I brani vestono un abito sonoro volutamente asettico come l’elettronica e terreno come le sonorità afro per sottolineare quanto sia ampio lo spazio nel quale si può nascondere questa emozione, ovvero l’odio.

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

Niente da dire: ritrae la sconfitta di un amore nato male e finito peggio.L’uso dei social come luogo di incontro è un’opportunità preziosa del progresso ma spesso si fatica a palesare la nostra identità nascondendosi dietro una tastiera, perciò qualche volta ci fa avere incontri nella vita reale che forse non avremo voluto e ci ritroviamo a avere un incapacità di interagire, quindi, “Niente da dire”.

C’è anche un video, come si caratterizza?

Il video ritrae il volto di un ragazzo e di una ragazza in primo piano, entrambi in due luoghi anonimi.I due protagonisti svolgono in modo didascalico i compiti giornalieri che la canzone descrive (farsi la barba,scattarsi dei selfie ecc). Questo è l’inizio di una relazione morbosa e coinvolgente tra di loro nata attraverso i social network. Il video inaspettatamente si conclude svelando il luogo reale dove si trovano i due protagonisti, all’interno di un carcere a sottolineare l’alienazione che porta all’incapacità di relazionarci.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Nasce dall’esigenza di raccontare le mie esperienze personali, come credo chiunque abbia scelto di scrivere canzoni proprie. Questo mio progetto vive in bilico sull’eterna domanda,a chi possono interessare le mie canzoni? Ma poi mi rispondo dicendo che c’è sempre qualcuno che in fondo poi apprezza il mio lavoro e io ne sono grato.

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Pubblicato da
Francesco Rapino
Argomenti: EPInterviste

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