“L’altra dimensione” è il nuovo inedito dei Maneskin uscito solo da pochi giorni ma che si inserisce in una scia di grandi successi tra cui “Morirò da Re” che ha ottenuto il triplo Disco di Platino, “Torna a Casa” che ne vanta ben quattro di dischi di Platino e che anch’esso promette già molto bene.
Il video infatti, diretto dalla mano dei Younuts (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia) ha già raggiunto in poche ore 150 mila visualizzazioni ed è nella top ten delle tendenze di Youtube.
Il singolo è estratto dall’album “Il Ballo Della Vita” e lo stesso titolo dell’album viene riportato nel ritornello componendolo in modo ripetitivo e deciso conferendogli un clima di festa.
Tutto il testo è caratterizzato da una vivacità e festosità latine che evocano la Spagna ed in particolare l’Andalusia con i violini acuti di quel territorio e di quella musica e insieme emergono i ritmi dello stile gipsy, del flamenco ed il pop francese di nuova generazione creando una composizione sottilmente zingaresca atipica per i Maneskin.
Al centro della scena sempre lei, la musa ispiratrice che tutto racchiude della poesia e filosofia del gruppo, Marlena.
La donna che personifica la libertà, la creatività, la vita del gruppo. Marlena siamo noi, hanno riferito i Maneskin che hanno scelto di definire con i contorni umani il fulcro del loro lavoro. Marlena infatti è presente in molte canzoni dell’album su cui proprio si focalizza. Un album molto apprezzato che sin da principio ha ottenuto il doppio disco di platino per oltre 100 mila copie vendute.
“L’altra dimensione” racconta appunto dell’altra dimensione in cui un ragazzo, dopo essersi perso in una stazione, si ritrova e in cui viene accolto da una festa commista tra realtà e irrealtà.
Damiano, Victornia, Ethan e Thomas hanno dato molto pathos e colore al singolo ed al video che annuncia una rinascita, una primavera dove dalla polvere lui è risorto, oh Dio perché ha lasciato il mondo grigio dove tutto è acquistabile persino l’amore con le carte visa, dice il testo e ha scelto di volgersi verso un mondo rosa dove c’è la sua dolce Marlena.
“Amico mio, devi essere felice/ perché il nuovo mondo sta per arrivare/ E non c’è taglio, non c’è cicatrice/ che questa passione non possa curare/ Dio, io dalla polvere, come Fenice/ son risorto ed ho imparato anche a volare/ Soltanto perché ho fatto le valigie/ Ed ho baciato la dolce Marlena/ Marlena, sì, portami a ballare/ stasera, Marlena, Marlena/ sì, portami a ballare, stasera, Marlena/ Marlena, sì, portami a ballare/ stasera, Marlena, Marlena/ sì, portami a bailar/ Il ballo della vida”.
Il palcoscenico si trasla e diventa come in un film immaginario o in cartoon, un tripudio carnevalesco di fiori, tinture, piume, bande appese, giocolieri con fiamme e balli all’interno di un grande spazio chiuso dove a ballare entusiasti e allegri ci sono anche loro, i Maneskin. Molti sono neri e muscolosi, altri italiani, alcuni sembrano sciamani che disegnano segni sul volto del ragazzo ma ciò che fa da padrona e segno di comunanza è la felicità che sprizza in salti e allegorie di abbracci e danze.
Non c’è spazio di equivoco o tristezza, di torpore o disuguaglianze, tutti sono perfettamente integrati nel “ballo della vida”, nel ballo che li unisce e li fa rallegrare come non ci fosse né spazio né tempo alcuno se non quello: il momento della gioia pura ed incondizionata di ballare ringraziando la vita.
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