Sebbene sia sempre preferibile pianificare e prenotare il proprio viaggio in Perù con un po’ di anticipo, ci sono diversi fattori che potrebbero rendere necessaria una prenotazione dell’ultimo momento. Tuttavia, una partenza last minute può rivelarsi un’ottima occasione per scoprire un lato più inesplorato del Paese, avventurarsi su rotte meno frequentate e godersi attrazioni originali attraverso affascinanti alternative al percorso tradizionale, permettendo di esplorare la destinazione in modo spontaneo e autentico. Naturalmente, organizzare un viaggio con tempi ristretti richiede flessibilità e apertura mentale ma l’aspetto avventuroso e l’opportunità di scoprire il lato meno noto della destinazione possono rendere l’esperienza molto gratificante e certamente memorabile. Ecco quindi qualche idea per scoprire un volto inedito del Perù, qualora si dovesse optare per una partenza last minute, ma non solo.
Rinomata in tutto il mondo come capitale dell’Impero Inca, Cusco è una delle città più visitate del Perù meridionale e rappresenta la porta d’accesso privilegiata per i classici itinerari alla scoperta di questa antica e suggestiva civiltà. All’interno di Cusco si trovano innumerevoli punti di interesse storico e culturale che spaziano da Plaza de Armas, sede della Chiesa della Compagnia di Gesù e della Cattedrale, al Mercato San Pedro e al Convento di Santo Domingo, un tempo l’antico tempio Inca di Coricancha, e molti altri. Nonostante la sua popolarità, Cusco riserva angoli di inedita bellezza che attendono di essere scoperti dai viaggiatori più curiosi. A soli 20 minuti a piedi dal famoso sito archeologico di Sacsayhuaman – in cui ogni anno si celebra l’Inti Raymi, la Festa del Dio Sole – si trova il sito Inca di Qenqo, dal quechua “quenqo” che significa labirinto. Qui è possibile ammirare un monolite alto circa 6 metri a forma di puma, circondato da un anfiteatro ellittico che, a sua volta, ospita 19 nicchie presumibilmente adibite all’accoglienza dei sacerdoti durante i rituali. Si prosegue verso il sito archeologico di Puka Pukara, il cui nome in quechua significa “forte rosso”, dal colore rosato che la pietra con cui fu eretto assume in alcuni momenti della giornata, a seconda della luce. Si tratta di un antico presidio militare Inca, costituito da grandi mura, terrazze e scale, e faceva parte del complesso difensivo di Cusco e che oggi offre una vista incredibile sulla città. Sempre alle porte di Cusco si trova, infine, Tambomachay, noto anche come El Baño del Inca. La struttura è costituita da tre terrazze a gradini in pietra, ed è adagiata su una sorgente naturale che alimenta costantemente una serie di piccoli acquedotti, canali e cascate. Tra le ipotesi più accreditate sulla sua funzione, si ritiene che avesse un ruolo cerimoniale. Gli Inca erano abili nel controllare e dirigere con grande precisione i flussi idrici, utilizzando sofisticati canali di pietra e acquedotti per indirizzare l’acqua dalle sorgenti verso fontane e cascate all’interno dei loro siti religiosi.
Scoprire le antiche vestigia dell’Impero Inca diventa un’avventura indimenticabile per gli appassionati di trekking, grazie al viaggio che ha inizio da Cachora, nella Regione di Apurímac, al confine con Cusco. Da qui, si raggiunge Capuliyoc, attraverso la Valle di Apurímac, e ci si accampa a Playa Rosalinas, preparandosi per il giorno successivo, in cui si affronteranno il fiume Apurímac e i circa 10 chilometri di tornanti, per giungere all’accampamento vicino al misterioso sito di Choquequirao, situato a 3100 m.s.l.m. A differenza della celebre cittadella Inca di Machupicchu, che accoglie migliaia di visitatori al giorno, Choquequirao attira giornalmente poche decine di viaggiatori, regalando loro la straordinaria sensazione di scoprire questo luogo quasi in solitudine, come se fosse la prima volta in assoluto. Il sito archeologico, scoperto nel 1710, è circa tre volte più grande di Machupicchu e solo il 30% della sua superficie risulta attualmente restaurata, infatti, archeologi e studiosi stanno ancora scoprendo nuove porzioni di questo luogo incantato. Choquequirao è distribuito su tre colline e stupisce grazie alla raffinatezza delle sue costruzioni. Tra queste, a destare particolare meraviglia, vi sono la piazza principale, circondata dai monti della catena Willkapampa, le scalinate della piazza principale – in cui ogni terrazza è decorata da mosaici raffiguranti lama – sofisticati sistemi idrici e Casa de Cascada, i cui edifici si affacciano su una cascata. Sulla sua funzione aleggia tuttora il mistero, ma gli storici sostengono che potesse rappresentare l’ultimo importante centro amministrativo, culturale, religioso, politico ed economico dell’Impero Inca.
La Regione di Arequipa è celebre per lo sconfinato Canyon del Colca, il secondo più profondo al mondo, o grazie allo splendore della Città Bianca, costellata da attrazioni culturali mozzafiato. Ma questo vasto territorio, che si estende dalle Ande alla costa, ha molto di più da offrire e dispone di illimitate possibilità per avventure fuori dal comune. La città di Arequipa regala un paesaggio architettonico tanto unico quanto impressionante, in cui la protagonista è la pietra sillar, di origine vulcanica. A questo proposito, attualmente è disponibile un interessante circuito turistico chiamato Itinerario del Sillar, in cui si assiste all’intero processo di estrazione e di intaglio del minerale. Il percorso comprende la visita alle cave di Añashuayco, Cortadores e Culebrillas, situate alle porte della città. Tra i luoghi più visitati vi è il Sillar Rosado, un canyon che, grazie alla particolare combinazione di sabbia, roccia, sillar e gli effetti della luce solare, riflette nelle sue strutture un accattivante colore rosa. La visita si conclude con una dimostrazione d’intaglio di sillar con scultori locali. Lungo il percorso Arequipa – Yura, invece, a circa un’ora e mezza da Arequipa, si trova la spettacolare Riserva Nazionale di Salinas e Aguada Blanca. Si tratta di un’area naturale di oltre 360.000 ettari che, nella parte sud-occidentale, è custodita dai vulcani Ubinas, Pichupichu, Misti e Chachani mentre, a nord, si affaccia sulle cime innevate Chuccura e Huarancante. Inizialmente concepito come luogo per la protezione delle vigogne, oggi la Riserva ospita 37 specie di mammiferi, tra cui lama, alpaca, ma anche puma o rare volpi andine, 158 specie di uccelli e numerose altre varietà animali, facendone un territorio ideale per l’avvistamento della flora e della fauna tipiche della Regione. Infine, a 163 km dalla città di Arequipa e vicino al villaggio di La Candelaria, è possibile ammirare il Complesso Archeologico di Toro Muerto, uno dei siti con la più grande quantità di arte rupestre del pianeta. I petroglifi di Toro Muerto, infatti, contengono circa 2600 blocchi incisi a basso rilievo con immagini geometriche, zoomorfe e antropomorfe. A soli undici chilometri dai petroglifi si trova anche il Parco Giurassico di Querullpa, dove nel 2002 sono state scoperte impronte di dinosauri e fossili di pesci. Nelle vicinanze si estende il fiume Majes, costellato da diverse cantine di vino e pisco, dove è possibile effettuare visite guidate e degustare l’acquavite nazionale.
Nel nord del Perù, la foresta amazzonica continua a suscitare mistero nella Regione di Loreto. Questo vasto ecosistema vanta una straordinaria varietà di flora e fauna, caratterizzata da una bellezza naturale incontaminata, mentre le comunità locali vivono da secoli a stretto contatto con la natura, rispettandone scrupolosamente i ritmi. Esplorare questa ricchezza biologica offre un’avventura unica, circondati dalle meraviglie della foresta pluviale. A breve distanza da Iquitos, si trova il Centro di Recupero Amazzonico, una sorta di orfanotrofio dedicato al salvataggio di trichechi ed altri animali acquatici tipici delle zone amazzoniche, a rischio di estinzione. Qui, questi affascinanti animali vengono amorevolmente soccorsi, curati e, nella maggior parte dei casi, ricondotti alla libertà nel loro habitat naturale. Il CREA è aperto ai visitatori, i quali, in compagnia di personale esperto, possono scoprire questi ospiti speciali e talvolta godere di interazioni indimenticabili. Una delle zone protette più estese del Perù è la Riserva Nazionale di Pacaya Samiria, a circa 180 chilometri da Iquitos. Si estende su oltre 2.000.000 di ettari, al suo interno scorrono tre fiumi, Pacaya, Samiria e Yanayacu-Pucate, ed ospita una biodiversità unica al mondo grazie alle oltre 1000 specie di animali e alle 965 specie di piante. Pacaya Samiria, conosciuta come la “Foresta degli Specchi”, è caratterizzata da ampie distese d’acqua ed è raggiungibile esclusivamente via fluviale. È possibile soggiornare in uno dei lodge posti nei suoi dintorni ed effettuare indimenticabili escursioni notturne, fluviali, alla scoperta della cultura locale e della fauna e flora del territorio. Loreto, il dipartimento più esteso dell’Amazzonia peruviana, accoglie comunità autoctone che hanno saputo adattarsi perfettamente all’ambiente circostante, come i Cocama, i Chayahuita e i Shipibos. Queste etnie preservano ancora oggi la loro lingua nativa e vivono in armonia con la natura grazie all’antica saggezza e alla tradizionale conoscenza dei frutti commestibili, delle piante medicinali, della caccia, della pesca con attrezzature rudimentali e della raccolta di insetti, parte fondamentale della loro alimentazione. Grazie ad escursioni organizzate nella zona, i visitatori possono scoprire insieme alle comunità native la pesca tradizionale, conoscere le erbe medicinali e i loro usi, o semplicemente visitare il centro comunitario e acquistare l’artigianato locale.
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