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L’Astrattismo Geometrico di Kleopatra Moursela, per scoprire le infinite interazioni e possibilità della vita (IE)

Molto spesso un approccio matematico e scientifico alla realtà osservata può infondere la sensazione errata che l’opera resti fredda, asettica, analitica e dunque priva di concetto o di emozione. Tuttavia questa tesi appartenente al secolo scorso, è stata superata dalla capacità di coniugare la forma con il concetto esistenziale che contraddistingue gli artisti contemporanei. La protagonista di oggi appartiene a quella categoria di creativi per i quali l’analisi e la geometricità non si distaccano dall’emozione anzi, ne divengono amplificatori.

Gli inizi del Ventesimo secolo furono contraddistinti da un alternarsi di movimenti pittorici che avevano come comun denominatore l’esigenza di rompere con le precedenti regole accademiche per adeguare l’arte agli innovativi e dinamici venti di cambiamento che giunsero e perdurarono per tutta la metà del Novecento. Soprattutto nel corso della Prima Guerra Mondiale le emozioni degli artisti furono destabilizzate dalle brutture e dalle atrocità del conflitto, al punto di rendere più complicato attenersi alla perfezione di una forma che ormai appariva fuori dal tempo, anacronistica proprio in virtù degli accadimenti; a questo si deve aggiungere anche l’esigenza di un nutrito gruppo di creativi di sostenere e sottolineare la supremazia del gesto pittorico sulla nuova tecnologia fotografica che si andava affermando. Il primo artista a scegliere la geometricità e la purezza dell’atto creativo, il distacco dalla figurazione della realtà osservata e i colori primari per raccontare la plasticità delle sue opere fu Kazimir Malevič che con il suo Suprematismo aprì la strada e fondò le linee guida riprese poi, qualche anno dopo, dagli olandesi del movimento De Stijl, detto anche Neoplasticismo. Il rigore delle forme geometriche del quadrato e del rettangolo, l’ostinata adesione alla scelta dei soli colori primari – giallo, blu, rosso, bianco e nero – relegarono però le opere di Piet Mondrian e di Theo van Doesburg a un pubblico intellettuale e ristretto da cui era apprezzata la scientificità e la mancanza di vibrazioni emotive, caratteristiche che impedirono però loro di essere apprezzati da un bacino più ampio. Nel resto d’Europa tuttavia l’Astrattismo Geometrico si diffuse e si aprì a differenti interpretazioni, sia dal punto di vista della gamma cromatica, sia dal punto di vista delle forme incluse nelle opere, dal cerchio al parallelepipedo, dal prisma al triangolo, dando al movimento una diffusione più ampia e di più facile fascino sul fruitore. L’artista greca Kleopatra Moursela attinge alle origini dell’Astrattismo Geometrico dandogli però un tocco del tutto personale infondendo alle sue opere un concetto sottile che non può non emergere inducendo l’osservatore a interrogarsi sull’essenza dell’esistenza.

1 Red Symphony, Memories

Le tonalità scelte sono prevalentemente calde, distaccandosi dunque dalla rigidità delle tinte primarie, e presentate in differenti sfumature e intensità; le stesse forme geometriche, sono alternate e intersecate le une alle altre come a formare un universo difforme ma al tempo stesso in stretta connessione che solo attraverso la vicinanza e il dialogo riesce ad avere, e dare, una visione d’insieme ben più affascinante e coinvolgente del singolo.

2 Summer 2

Sembrano essere metafore della vita contemporanea le tele di Kleopatra Moursela, quell’apertura alla globalizzazione e alla consapevolezza che la diversità, sia essa di pensiero, di razza, di religione, è un arricchimento, un modo per aprire e ampliare il proprio sguardo, una contaminazione necessaria per l’evoluzione personale di ciascuno. È per questo che, nonostante le principali serie si sviluppino su tre colori principali, il rosso, il giallo e il blu, ogni singola opera presenta una sua caratteristica specifica, una direzione individuale nella quale la Moursela racconta sentimenti ed emozioni che, pur non appartenendo alla geometricità, comunque la pervadono ricordando all’osservatore quanto in fondo non si riesca a prescindere da quell’universo di sensazioni malgrado l’ostinazione a volte a volerlo lasciare indietro rispetto al rigore delle cose da fare, dei compiti da svolgere, degli obiettivi da inseguire.

3 Summer earthy sky
4 Red Symphony 1

Al contempo ciò che emerge dalle sue tele è la poliedricità, la coscienza di quanto ogni singolo sentire sia in fondo un concatenamento, una stratificazione del vissuto precedente che va a edificare e costruire l’approccio alla vita e agli accadimenti percepito nel presente; è quell’attiguo dialogo tra differenti sfaccettature, tra molteplici sensazioni, che si compone il mosaico della complessa personalità di ciascun individuo, così come è attraverso la sinergia, il colloquio con l’altro da sé, che si può approfondire non solo la conoscenza di se stessi bensì anche quella della propria capacità di interrelazionarsi.

5 Red Simphony, Miss you

L’opera Red Simphony, Miss you (Sinfonia in rosso, Mi manchi), è il simbolo dell’ondata di emozioni che avvolge il sentimento della mancanza, quell’alternarsi di memorie di attimi piacevoli e di senso di perdita che l’interiorità è costretta ad affrontare quando si trova davanti a un distacco dalla persona a cui non può fare a meno di sentirsi legata. Le tessere in questa tela sono irregolari così come sfaccettate e differenti sono le tonalità cromatiche, proprio per sottolineare quante siano le emozioni che entrano in gioco e avvolgono il ricordo trasformandolo in nostalgia.

6 Blue, Promise

In Blue, Promise (Blu, Promessa) invece la sensazione è quella di avvertire un’eco di frasi sospese, il rigore di quelle strisce verticali sembra sottolineare la tristezza di qualcosa di irrisolto, di un’attesa che somiglia più alla speranza disillusa che non alla gioiosa aspettativa di qualcosa che presto si verificherà; in questo caso la mancanza di intersecazione delle tessere sottintende la solitudine, il senso di disorientamento generato da un allontanamento preceduto dalla promessa di un ritorno che però, di fatto, non c’è mai stato.

7 Summer, Balance

La tela Summer, Balance (Estate, Equilibrio) sembra essere una celebrazione dell’allegria, della positività, della gioia di vivere in accelerazione, in equilibrio tra vivacità e passioni, tra ingenuità e maturità, tra la spontaneità dei sentimenti e la coscienza che sia meglio a volte trattenerli per non lasciarsene travolgere; la comunicatività delle diverse sfumature dei gialli e degli arancioni avvolge l’osservatore, senza la necessità di avere davanti a sé immagini aderenti alla realtà bensì semplicemente sentendosi attratto dalle emozioni che il vibrare dei colori coinvolge. È questa la caratteristica principale di Kleopatra Moursela, quella di coniugare il cromatismo con il concetto che parla direttamente all’interiorità dell’osservatore escludendo l’intermediazione dell’immagine conosciuta, anzi, attraendolo con la semplicità e il rigore delle forme geometriche, delle tessere, e portandolo poi all’interno del messaggio che desidera comunicargli. Kleopatra Moursela è assistente universitaria all’Accademia di Belle Arti, è rappresentata dalla Gallery 7 di Atene e nel corso della sua carriera artistica ha all’attivo sei mostre personali e numerose collettive internazionali.

KLEOPATRA MOURSELA-CONTATTI
Email: moursela_kleo@yahoo.gr
Sito web: https://artcyto.com/projects/kleopatra-moursela/
Facebook: https://www.facebook.com/kleopatra.moursela/

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Pubblicato da
Marta Lock

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