Sono alcune delle vicende raccontate in ‘Storie di vendita vissuta’, un libro che raccoglie le testimonianze di una quarantina di venditori delle aziende associate Univendita (Unione italiana vendita diretta) e che evidenzia il legame forte fra la professione della vendita diretta a domicilio e la persona che la esercita.
Ogni venditore è perfettamente consapevole che in questo lavoro vige la meritocrazia e che i risultati sono commisurati al tempo e all’impegno che vi dedica: il coinvolgimento diventa quindi un fattore determinante per il successo professionale. Le storie presentate nel libro vogliono far conoscere attraverso la viva voce dei protagonisti un’attività che, negli anni della crisi, è stata anticiclica e ha rappresentato per un numero crescente di persone un lavoro a tempo pieno o una soluzione part time flessibile, quindi particolarmente apprezzata dalle donne chiamate a conciliare le esigenze della famiglia con la necessità di arrotondare il bilancio domestico.
«In anni di contrazione di consumi e di forte crisi per i canali tradizionali del commercio, la vendita diretta a domicilio ha rappresentato un’eccezione alla regola – sottolinea il presidente di Univendita Ciro Sinatra – e l’unica vera spiegazione di questo successo sono le persone. La vendita diretta è il più antico modello di vendita al mondo: se è vero che, di concerto con le dinamiche del mercato, si sono rinnovati continuamente strumenti e aspetti accessori dell’attività, la sua essenza più profonda, quella rappresentata dal fattore umano, è immutata. Sono i venditori stessi, con la loro motivazione, la loro professionalità e le loro capacità relazionali la ragione di questa controtendenza che ha portato ad una crescita media del 5% annuo delle aziende associate Univendita negli ultimi sei anni».
Ad accomunare le storie è il punto di partenza: nessuno dei venditori avrebbe mai pensato alla vendita diretta a domicilio come a una possibilità di lavoro prima di intraprenderla. Una posizione che nasceva, in molti casi, dalla mancanza di informazioni su quest’attività o da un’opinione gravata da stereotipi che, alla prova dei fatti, si sono rivelati infondati. Il libro, proprio in quest’ottica, presenta storie esemplificative; non soltanto i campioni della vendita, ma chi svolge con successo un’attività che gli ha dato sicurezza aiutandolo a sbloccarsi nei rapporti con gli altri; chi non trovava il posto fisso e, fra le critiche della famiglia, si è lanciato in un’esperienza nuova che ha finito per convincere anche i più scettici; chi, provata la vendita diretta dopo un’esperienza in ufficio, non ha più voluto tornare dietro una scrivania.
Fra le storie c’è quella di Angela, moglie e madre di cinque figli che, grazie alla vendita diretta, è riuscita a conciliare la passione per la cucina con un lavoro che la gratifica. C’è Marta che, in procinto di abbracciare una carriera musicale, opta a un tratto per la vendita dei cosmetici diventando in due anni una delle migliori manager della sua azienda in Italia. Ma ci sono anche i giovani: Francesca, studentessa di Medicina che, anche grazie ai guadagni della vendita di cosmetici, può mantenersi all’Università. C’è Stefano che, terminato il liceo e non vedendo sbocchi occupazionali, ha deciso di seguire le orme del padre nella stessa azienda di vendita diretta, mentre i compagni proseguivano gli studi all’università.
Oggi Stefano si mantiene e vive da solo; i suoi compagni sono ancora quasi tutti alla ricerca di un lavoro. C’è Davide, ragazzo timido cui un professore consigliò di provare la vendita diretta per sbloccarsi e che è diventato uno dei migliori promoter della sua azienda. E c’è Michele, che ha lasciato il posto da vice direttore di un negozio di abbigliamento perché non vedeva mai il sole per diventare consulente di viaggio e dedicarsi professionalmente alla sua passione vera, il turismo.
«Nella trasformazione profonda che stanno conoscendo i concetti di lavoro e di posto di lavoro, la professione del venditore rappresenta un investimento su se stessi, su risorse che spesso si ignora di possedere – nota Sinatra – Se è vero che il posto fisso continua a essere un’aspirazione della maggioranza degli italiani è innegabile che oggi, per tante ragioni, si siano fatti strada anche altri modelli di lavoro. La vendita diretta, nello specifico, ribalta paradigmi consolidati delle occupazioni tradizionali, primo fra tutti: è il lavoro che dipende da me, e non il contrario». La maggioranza di storie di donne riflette, anche senza rispettarne esattamente le proporzioni, la prevalenza della componente femminile che, a giugno 2016, superava il 90% della forza vendita.
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