Lavoro: Fedriga, “Il nuovo contratto collettivo nazionale valorizza il ruolo della dirigenza”

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ROMA – “La sottoscrizione di oggi del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro relativo alla Dirigenza Funzioni Locali per il triennio 2019-2021 “rappresenta un altro significativo traguardo che si inserisce nell’ambito del percorso di rilancio dei rinnovi contrattuali che riguardano il lavoro pubblico, e che mira a valorizzare la competenza e il merito di coloro che garantiscono l’organizzazione e il funzionamento degli Enti territoriali a servizio della collettività”.

Lo afferma il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “Il contratto è frutto di un percorso caratterizzato da un dialogo costruttivo tra tutte le parti che – aggiunge – grazie al senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali e al prezioso lavoro svolto dal presidente dell’Aran Antonio Naddeo, ha consentito di raggiungere un importante risultato che valorizza il ruolo della dirigenza, nell’ambito di un percorso di rigenerazione uniforme della Pubblica amministrazione”.

Soddisfatto anche il presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Marco Alparone: “Si tratta di un contratto che interessa complessivamente 13.640 lavoratori, di cui 5.842 dirigenti funzioni locali, 4.913 dirigenti professionali, tecnici e amministrativi (Pta) della sanità e 2.885 segretari comunali e provinciali che introduce importanti novità: è stata uniformata e armonizzata la disciplina degli istituti normativi al CCNL del comparto 16/11/22, sia con riferimento al sistema delle relazioni sindacali, sia con riferimento al rapporto di lavoro, oltre agli incrementi retributivi dei dirigenti. Non solo – prosegue Alparone – il contratto interviene sulla disciplina del lavoro agile, armonizzandola a quella del comparto, e introduce importanti novità in materia di welfare integrativo, affidando i piani alla contrattazione decentrata”.

“Il contratto – osserva ancora Alparone – interviene inoltre sull’affiancamento, su base volontaria, al personale neoassunto durante i primi mesi di servizio per facilitare lo scambio di conoscenze e competenze da parte della dirigenza in servizio da almeno 15 anni”. Si tratta di un nuovo istituto che pone il rapporto fra neoassunto e dirigente su base paritaria che mira a stabilire fiducia reciproca e a trasferire al nuovo personale un bagaglio professionale e culturale.