Nel complesso, nel primo trimestre del 2019, le attivazioni di contratti sono state 2 milioni 580 mila e le cessazioni 2 milioni 443 mila, che hanno determinato un saldo positivo di 138 mila posizioni di lavoro dipendente. Di queste, rispetto al trimestre precedente, le posizioni a tempo indeterminato risultano +207 mila, mentre quelle a tempo determinato subiscono una riduzione (-69 mila) e le trasformazioni in stabili (+223 mila) raggiungono il livello massimo della serie storica. Nel confronto annuo, la dinamica e’ la stessa: +376 mila le posizioni dipendenti, di cui +401 mila stabili e -24 mila a termine.
Entrambe le tendenze, sottolinea la Nota congiunta, sono influenzate proprio “dal notevole aumento delle trasformazioni a tempo indeterminato”, contribuendo cosi’ “in modo complementare” ad accrescere il numero dei contratti a tempo indeterminato e a diminuire quello dei contratti a termine. E questi ultimi risultano in calo per la prima volta dal secondo trimestre 2016, dopo undici trimestri di crescita, seppure caratterizzata negli ultimi trimestri da un progressivo rallentamento. Positivo per i sindacati questo andamento.
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