Lavoro: Renzi, “Sarà un caso ma crescono assunzioni e mutui”

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Matteo RenziCHIETI – “Da quando sono aumentate le assunzioni crescono anche i mutui. Sara’ un caso, ma e’ così”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, difende le riforme sul lavoro e, in visita in Abruzzo in occasione del secondo compleanno del suo governo, aggiunge: “Quando crescera’ anche l’indice di natalita’, saremo ancora piu’ felici. E a chi dice che si tratta di trasformazione dei contratti precari, io rispondo che c’e’ una bella differenza tra lavoro precario e a tempo indeterminato”.

Nel suo intervento a Chieti, Renzi ha affermato: “L’Italia e’ un Paese meraviglioso che il mondo ci invidia. Il presidente Obama mi ha detto che, appena finira’ il mandato, vorra’ trascorrere del tempo nel nostro Paese”.

La burocrazia italiana, secondo il presidente del consiglio, “non deve diventare il timbrificio alla Checco Zalone, che rinvia sempre”. Renzi, ospite della Walter Tosto, azienda leader nel mondo nei serbatoi speciali, ha puntato l’indice sugli ostacoli burocratici: “Le amministrazioni locali e centrali devono dare tempi certi, bisogna smetterla con la burocrazia che ostacola. Devono dire se una cosa si puo’ fare e in quanto tempo”.

Il premier e’ ottimista sul futuro dell’Italia: “Per anni abbiamo sentito: “L’Italia e’ in crisi, speriamo che non faccia la fine della Grecia”. Io dico, invece, che abbiamo dei problemi e dobbiamo lavorare duro con la stessa intensita’ del primo giorno. Ma siamo un grande Paese e dobbiamo smetterla di piangerci addosso. Abbiamo delle peculiarita’ che il mondo ci individia”.

In occasione del secondo anniversario del governo in carica, Renzi ha voluto essere in Abruzzo “tra le realta’ che sono eccellenza nel mondo”. “Abbiamo visitato i laboratori del Gran Sasso – ha continuato – dove tireremo fuori un Nobel. Poi siamo qui alla Walter Tosto, dove sono evidenti gli effetti delle nostre riforme: dobbiamo essere ottimisti, evitando di vedere Paese proiettato solo nel passato. Dobbiamo costruire il nostro futuro, non solo aspettarlo. Altro che fine come la Grecia”.