Le graffianti stratificazioni emotive delle opere di Laura Tosca

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lianas laura tosca

I confini del definito, dell’aderenza alla realtà osservata, costituiscono molto spesso un limite alla libertà espressiva di quegli artisti capaci di lasciarsi trasportare dal loro ricco mondo emotivo al punto di scegliere di liberarsi dalle catene delle regole e della forma esteriore per dare sfogo alle sensazioni più immediate, più istintive e depurate dall’influenza della razionalità. La protagonista di oggi giunge all’astrazione dopo un lungo percorso figurativo, e dunque la sua scelta è stata un’evoluzione naturale verso la consapevolezza della propria capacità espressiva a prescindere dalla forma esteriore.

La rottura con le rigide regole accademiche sul colore, sulla prospettiva, sulla profondità e sulla riproduzione della realtà così come osservata dall’occhio umano, è stato il punto cardine di molti movimenti pittorici del Ventesimo secolo, in particolar modo di quelli che tendevano ad affermare la supremazia dell’atto creativo sull’estetica formale e a volte impersonale, della realtà all’interno della quale il mondo ruotava. L’Astrattismo ha costituito un giro di boa, un elemento di distacco totale da ogni canone precedente, annullando di fatto quella ricerca della riproduzione perfetta di un volto, di un ambiente, di un paesaggio, che non erano più funzionali all’intento espressivo libero e spogliato da ogni gabbia formale; inizialmente la posizione fu di allontanamento netto persino dal mondo emotivo, caratteristica dell’Astrattismo Geometrico, che però rivelò ben presto il suo limite proprio in quella mancanza di sensazioni, comunicate dall’artista e ricevute dal fruitore, che invece sono la base di un’opera. Attraverso l’Astrattismo Lirico prima, e con il successivo e definitivo riappropriarsi delle sensazioni distanti da ogni geometricità che ancora il movimento teorizzato da Vassily Kandinsky aveva, si giunse alla libertà assoluta dell’Espressionismo Astratto in cui ciascun artista aderente alla corrente di cui Jackson Pollock fu ideatore, raccontò il proprio impulso creativo nella più piena indipendenza e individualismo nell’approccio alla tela, nella gamma cromatica, nella modalità narrativa più affine alle proprie corde o alla propria inclinazione. L’Espressionismo Astratto costituì una vera e propria rivoluzione perché alla non forma, appartenente a tutte le avanguardie dei primi anni del Novecento – dallo Spazialismo al Suprematismo alla Bauhaus – venne associato indissolubilmente il mondo interiore dell’esecutore dell’opera, dando vita a immagini di forte impatto emotivo in grado di travolgere l’osservatore. In Italia, sulla scia del movimento statunitense, nacque l’Arte Informale, di cui fecero parte Emilio Vedova, Piero Dorazio, Giulio Turcato, Alfredo Chighine e Mattia Moreni, solo per citarne alcuni, che scelsero a loro volta di comunicare senza filtri le sensazioni che si aggiravano intrattenibili nelle profondità del loro sentire. L’artista milanese Laura Tosca approda all’Astrattismo a seguito di un lungo percorso figurativo, a partire dal Nudo per finire all’Iperrealismo, dopo il quale comincia a percepire l’esigenza di lasciar fluire sensazioni in maniera più spontanea, più irrazionale, meno controllata da un approccio estetico che in qualche modo sentiva essere ormai un limite, un confine dentro cui non poteva più trattenere la sua creatività.

siddharta laura tosca
1 Siddharta

Le sue opere sono graffianti, in virtù dell’uso di una variante della tecnica del grattage, denominata trascinamento, attraverso cui trascina il colore per suggerire all’osservatore che ogni emozione, ogni istante vissuto, è costantemente il risultato di una sensazione già esistente e la base di partenza della successiva che arriverà; ciascun istante dell’esistenza è incardinato in una molteplicità percettiva, che peraltro è assolutamente individuale, che induce chi la prova a sentirsi all’interno di un vortice emozionale che non può che avvolgere e, a volte, travolgere impetuosamente.

fairy tales laura tosca
2 Fairy Tales

In alcune tele, come in Fairy Tales (Fiabe), emerge lo sguardo poetico di Laura Tosca, quella capacità di osservare il mondo con apertura nei confronti delle emozioni positive, nei confronti del bello e, perché no?, della magia che spesso si nasconde nelle cose semplici, nei brevi e intensi attimi che fuggono via veloci se non si apprende la capacità di soffermarsi su quei dettagli. Le tonalità scelte sono chiare, vivaci, sognanti, per sottolineare la bellezza e la meraviglia che si può nascondere in ogni luogo; anche il grattage e la sovrapposizione dei colori sono morbidi, evanescenti per evocare lo sguardo sorridente e sognante con cui bisognerebbe perdersi, a volte, nell’esistenza.

funnel laura tosca
3 Funnel

Nella tela Funnel (Imbuto) invece la gamma cromatica è più forte, più intensa, come se Laura Tosca volesse mettere in luce le tante volte in cui gli individui ingabbiano i loro percorsi all’interno di passaggi stretti e limitanti solo per la mancanza di coraggio di aprirsi al nuovo o rischiare, costringendosi in una zona sicura dove la sensazione di sottile insoddisfazione è messa a tacere dalle conferme di ciò che è già conosciuto. Nella tela l’imbuto è rappresentato dalla striscia centrale narrata con i toni dell’azzurro e del grigio, colori freddi che descrivono la staticità e l’abitudine, mentre all’esterno, e dunque al di fuori della realtà in cui ci si intrappola, pone le tinte vivaci delle passioni, come il rosso e l’arancio, e quelle vibranti del verde che rappresenta il luogo dove tutto potrebbe essere possibile.

windows laura tosca
4 Windows

Anche in Windows (Finestre) l’artista sembra voler raccontare l’ambivalenza di quelle finestre che, se da un lato proteggono dal mondo esterno consentendo all’individuo di chiudersi nel calore rassicurante del proprio nido, dall’altro costituiscono però un grado di separazione, un modo per guardare tutto da dietro un vetro senza confrontarsi davvero con chi si trova accanto. Forse quella di Laura Tosca è una metafora per suggerire all’osservatore l’importanza del contatto umano in un’epoca in cui molte persone tendono a proteggersi dietro lo schermo di un computer o di un cellulare, un modo per sottolineare quanto irreale sia il mondo se osservato solo da dietro un vetro.

serendipity laura tosca
5 Serendipity

Nell’opera Serendipity (Serendipità) torna invece alla solarità e alla gioia, a descrivere una realtà sottile costituita da circostanze inaspettate, di meccanismi di causa ed effetto che aprono porte e strade che sembrano concatenarsi l’un l’altra, di capacità di accogliere e incontrare i piccoli miracoli che quotidianamente si verificano lasciandosi trascinare da un evento imprevisto ma in grado di cambiare completamente, e spesso in meglio, il corso delle cose. Anche in questo caso le tonalità sono accuratamente scelte per esprimere l’effervescenza, l’entusiasmo, la gioia di vivere, il sorriso che spesso l’esistenza quotidiana ci strappa senza averlo previsto o atteso.

Sherwood laura tosca
6 Sherwood

Le sovrapposizioni di colori e i graffi sono funzionali e descrivere lo sguardo di Laura Tosca su tutto ciò che la circonda, quella consapevolezza che è attraverso la molteplicità delle sensazioni che può emergere e generarsi la nostra personalità, quella capacità di lasciarsi andare alle emozioni che compongono il puzzle di un’esistenza che, proprio in virtù di esse, diventa sorprendente, piacevole, intrigante e travolgente.

s freud laura tosca
7 Sigmund Freud

Nel corso della sua carriera lunga carriera, cominciata con gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e proseguita con la laurea con lode in Arti Visive, Laura Tosca ha partecipato a numerose importanti mostre collettive in Toscana, in Lombardia e in Piemonte, ha all’attivo quattro mostre personali di cui una a Berlino, e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti.

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