Le Grandi mostre delle Gallerie degli Uffizi

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Galleria degli UffiziIl programma delle esposizioni 2016 nei musei delle Gallerie degli Uffizi

FIRENZE – La ricca programmazione di eventi artistici presso le Gallerie degli Uffizi, il nuovo complesso museale nato a seguito della recente riforma Franceschini dall’unione della Galleria degli Uffizi e dei musei di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli, diretto da Eike Schmidt, è stato annunciato nei giorni scorsi.

Il calendario, completo di nove mostre, a cui si aggiungerà un’ulteriore mostra di prossima presentazione, frutto della collaborazione delle Gallerie degli Uffizi con la Fondazione Pitti Immagine Discovery, comincia con l’evento curato da Alfredo Bellandi dal titolo: “Fece di scultura di legname e colorì”. La scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze, che avrà luogo presso gli Uffizi dal 21 marzo al 28 agosto 2016.

Così viene presentata: “Per tutta la prima metà del Quattrocento la scultura dipinta – lignea, in marmo o in terracotta – fu l’espressione del primato artistico della scultura. Questa mostra si propone per la prima volta d’indagare, attraverso un nucleo di circa cinquanta opere, la vicenda della scultura lignea policroma del XV secolo a Firenze, città in cui la vicinanza tra le botteghe, luoghi di conciliaboli tra scultori, pittori e architetti, fu spesso determinante per l’attività dei maestri del tempo”.

Il programma, proseguirà presso il Palazzo Pitti, nelle sale della Galleria Palatina, nel periodo aprile – luglio 2016, con l’iniziativa curata da Matteo Ceriana e Anna Bisceglia, dal titolo: “Ospiti a Palazzo Pitti: il Polittico della Santa Croce di Adam Elsheimer”.

In questa occasione, la Galleria Palatina si fregerà del prestito di due opere di Pontormo allo Städel Museum di Francoforte riceverà in scambio il polittico della Santa Croce di Adam Elsheimer. L’altarolo, che fu in antico nelle collezioni di Cosimo II dei Medici, sarà esposto con un corredo didattico che ne illustrerà la storia, la sua dispersione e la sua ricomposizione messa a punto sulla base di documenti di archivio.

Negli stessi luoghi, si svolgerà dal 9 maggio al 4 settembre 2016, a cura di Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Simona Mammana, la mostra intitolata: “Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici”, dove, ci fanno sapere gli organizzatori, saranno esposte circa trenta opere del Seicento e Settecento, prevalentemente provenienti dai depositi della Galleria Palatina, illustreranno soggetti figurativi bizzarri ricorrenti nelle collezioni medicee. Si tratta di scene cosiddette ‘di genere’, che entro l’universo codificato di questo tipo di pittura, permettevano di illustrare, spesso anche con intenti morali o didascalici, aspetti comici della vita sociale e di corte, cioè quei temi ritenuti altrimenti bassi e privi di decoro.

Entro questa cornice vengono alla ribalta personaggi marginali e devianti come buffoni, contadini ignoranti o grotteschi, nani e giocatori di giochi tanto leciti che illeciti. La pittura ‘di genere’ diviene insomma lo strumento che permette all’arte di attingere alla realtà del mondo.

Tornando agli Uffizi e precisamente presso il Gabinetto Disegni e Stampe, dal 17 maggio al 4 settembre 2016, potremmo visitare l’esposizione curata da Marzia Faietti e Giorgio Marini dal titolo: “Sguardi sul Novecento. Disegni di artisti italiani tra le due guerre”, mostra che avrà come protagoniste, apprendiamo, trentasette opere, fra disegni e stampe, per lo più mai viste dal pubblico, riferibili ai primi trent’anni circa del Novecento.

Rappresentazioni di figure, volti, autoritratti carichi di profonde espressività che innestano giochi psicologici di sguardi tra l’artista e il personaggio ritratto e tra costui e lo spettatore. Opere che rivelano la complessità dei primi trenta anni del secolo e preannunciano i drammi futuri. Tra gli autori selezionati Jacques Villon, Alberto Giacometti, Anders Zorn, e ancora Ram e Thayat, Giovanni Costetti, Giuseppe Lunardi, Pietro Bugiani, Kurt Craemer, Primo Conti, Giuseppe Lanza del Vasto, Marino Marini.

Il corposo programma espositivo continuerà dal 21 giugno al 2 novembre 2016 nei locali del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, con “Splendida Minima Piccole sculture preziose nelle collezioni medicee: dalla Tribuna di Francesco I de’ Medici al tesoro granducale”, evento curato da Valentina Conticelli, Riccardo Gennaioli e Fabrizio Paolucci.

Entrando nel merito di questo appuntamento, ci fanno sapere che nelle Gallerie degli Uffizi si conserva la più importante raccolta esistente di un settore rarissimo dell’arte della glittica, le piccole sculture in pietra dura prodotte principalmente in età ellenistica e romana, la cui tecnica andò perduta nei secoli del Medioevo, per poi essere riscoperta e riproposta in epoca rinascimentale.

La mostra, la prima dedicata a questa particolare produzione artistica, riunirà tutte le microsculture della collezione medicea, affiancandole ad altri esempi di plastica in materiali preziosi, in modo da ottenere significativi raffronti che esaltino le peculiari caratteristiche tecniche e stilistiche di questi oggetti.

Sempre a Palazzo Pitti, ma nelle sale della Galleria d’arte moderna dal 13 settembre 2016 al 8 gennaio 2017, potremmo visitare, a cura di Simonella Condemi e Enrico Colle, l’esposizione dal titolo: “Tempo reale e tempo della realtà. Gli orologi di Palazzo Pitti dal XVIII al XX secolo”, che raccoglie una significativa selezione di ottanta orologi degli oltre duecento, patrimonio di Palazzo Pitti. Singolari oggetti d’arte testimoni del trascorrere dei giorni di coloro che vissero nella reggia fiorentina tra XVIII e XIX secolo. La scelta degli esemplari permetterà di apprezzare, sotto le diverse forme di realizzazione, una straordinaria qualità, sia dal punto di vista tecnico scientifico che da quello prettamente artistico. Singolari strumenti composti di due anime: il meccanismo, spesso sofisticato e complesso, e la cassa che, nata per proteggere il delicato contenuto, si è andato trasformando in vero oggetto d’arte, dotato di un valore proprio.

Dal 26 settembre 2016 al 8 gennaio 2017, presso gli Uffizi, sarà la volta di “Scoperte e Massacri. Ardengo Soffici e l’Impressionismo a Firenze”, mostra curata da Vincenzo Farinella e Nadia Marchioni che ci spiegano essere la prima monografica dedicata a Soffici (1879 – 1964), e che sarà un’occasione per ripercorrerne l’esperienza artistica di pittore, scrittore, critico d’arte e polemista che visse attivamente il suo tempo, venendo in contatto e talvolta in profondo, coraggioso contrasto con i coevi movimenti del panorama artistico italiano ed europeo.

Il titolo della mostra, Scoperte e massacri allude a quello della raccolta dei testi di Soffici, pubblicati tra il primo e il secondo decennio del Novecento, riconosciuti oggi, assieme alle iniziative culturali da lui sostenute e organizzate (come la Prima mostra italiana dell’Impressionismo allestita a Firenze nel 1910), passi decisivi per il rinnovamento in chiave novecentesca dell’arte in Italia. Le opere in mostra (da Segantini a Cezanne, da Renoir a Picasso, da Degas a Medardo Rosso, da De Chirico a Carrà ecc., oltre lo stesso Soffici), scelte sulla base delle predilezioni e delle avversioni esplicitate, saranno commentate da brani critici tratti dagli stessi scritti d’arte, per accompagnare idealmente il visitatore a riscoprire una delle più feconde e produttive interpretazioni delle origini dell’arte contemporanea, con le sue decisive “scoperte” e i suoi drastici “massacri”.

Dal 27 settembre 2016 all’8 gennaio 2017, nella location della Galleria Palatina di Palazzo Pitti a cura di Caterina Chiarelli e Daniele Rapino, potremmo visitare: “I Quattro Continenti. Arazzi fiorentini su cartone di Giovanni Camillo Sagrestani”. Nell’occasione, ci segnalano gli organizzatori, saranno esposti quattro bellissimi arazzi riferibili al terzo decennio del Settecento, realizzati su disegno del pittore Giovanni Camillo Sagrestani.

Si tratta di una delle più belle serie di panni prodotte dall’arazzeria medicea, firmata dai più abili tessitori che vi erano impiegati all’epoca tra i quali Vittorio Demignot, formatosi nelle Fiandre. Raffigurano i quattro continenti resi con bizzarri attributi e fantasiose invenzioni, espressione della interpretazione del tempo delle identità culturali e storiche delle terre del mondo. La composizione sontuosa ed elegantissima, degna dei più begli esempi francesi coevi, fu molto apprezzata all’epoca: in particolare il 20 Gennaio 1739, quando fu impiegata come addobbo cittadino, in occasione dell’ingresso trionfale a Firenze del nuovo granduca Francesco II di Lorena e di sua moglie Maria Teresa, futura imperatrice.

Il ricco programma si concluderà con la mostra: “La rivincita del colore sulla linea. Disegni veneti dall’Ashmolean Museum e dagli Uffizi”, ospitata dal 18 ottobre 2016 al 8 gennaio 2017, presso il Gabinetto Disegni e Stampe agli Uffizi, esposizione curata da Marzia Faietti, Giorgio Marini e Catherine Whistler, che apprendiamo metterà in luce le modalità di sviluppo della pratica del disegno a Venezia e nel Veneto tra l’epoca di Tiziano, Veronese e Tintoretto e quella di Canaletto, periodo in cui la produzione figurativa fu particolarmente legata alle dinamiche delle botteghe artistiche. Sarà un’interessante occasione per cogliere il particolare lessico espressivo del disegno veneto attraverso l’accostamento e il confronto di opere facenti parte delle collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e dell’ Ashmolean Museum dell’Università di Oxford. Dunque, un anno mussale che siamo certi riscuoterà un successo e che ci auspichiamo possa anche aumentare gli ottimi risultati ottenuti nel 2015 riguardo alla cultura nel nostro Paese.

Foto galleria degli Uffizi – fonte www.controradio.it