Ambiente

Legambiente: “Italia in forte ritardo sulla riqualificazione edilizia”

ROMA – L’Italia “è in forte ritardo” sul fronte della riqualificazione edilizia: secondo le ultime stime disponibili, su oltre 12 milioni di patrimonio abitativo ne è stato riqualificato, attraverso il superbonus, solo il 3,1%. Lo sottolinea Legambiente nel suo ultimo rapporto “Civico 5.0: Vivere in Classe A” in cui indica una road map per “far decollare la transizione energetica del settore edilizio residenziale”, in modo che l’Italia arrivi preparata in vista dei prossimi obiettivi europei, centrando anche quelli di decarbonizzazione al 2030 su cui è “in forte ritardo”.

L’associazione ambientalista osserva che il 3,1% di edifici riqualificati è “una percentuale bassissima che dovrà crescere anche in vista degli impegni che l’Europa potrebbe chiedere con la Direttiva Case green e che per l’Italia significherebbe intervenire in una prima fase, al 2030, su almeno 6,1 milioni di edifici residenziali. Ovvero perlomeno su 871mila edifici l’anno, il 7,2% del patrimonio residenziale. Più del doppio di quanto ha saputo fare il superbonus”.

Secondo Legambiente, al Paese serve una vera e propria riforma in tema di politiche sull’efficienza energetica del settore edilizio stabile e duratura nel tempo – almeno al 2030 e con prospettive al 2035 – che preveda un sistema di incentivi che guardi ai singoli interventi, ma soprattutto alla riqualificazione complessiva degli edifici e alla prestazione energetica ottenuta dall’intervento; il raggiungimento della classe D come minima per avere gli incentivi; l’eliminazione di ogni tecnologia a fonti fossili dal sistema incentivante e introduzione del blocco alle installazioni dal 2025; il ripristino della cessione del credito (che potrebbe essere riservata solo agli interventi di efficientamento energetico e a quelli relativi alla messa in sicurezza sismica) e degli strumenti alternativi.

“È evidente che all’Italia – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – serve con urgenza una nuova e lungimirante politica di efficienza energetica per il settore edilizio che sia al tempo stesso anche una grande politica di welfare per imprese e famiglie”.

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Redazione L'Opinionista

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