ROMA – Nel pieno della più grave crisi economica dal dopoguerra, dove famiglie e imprese sono ormai sul lastrico, in Italia vi è uno strumento per ripartire da zero, cancellare o ridurre drasticamente i debiti, e ridare dignità agli individui ormai vessati. La legge cosiddetta “salva-suicidi” prevede che il cittadino “non fallibile” ovvero il consumatore, possa rivolgersi agli Organismi di Composizione della Crisi che dovrebbero essere attivi nei Tribunali di competenza.
Le procedure utilizzate sono tre: Accordo con i creditori; Piano del consumatore; Liquidazione dei beni. Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti, e Pino Masciari, imprenditore-coraggio e fondatore dell’associazione “Legalità Organizzata”, lanciano un appello per la reale e veloce fruizione della legge.
“Così come pensata dal legislatore è un valido strumento che permette di gestire situazioni debitorie prima impossibili arrivando alla fine alla cancellazione dei debiti”, commentano Masciari e Finocchiaro.
“Si assiste a disparità di trattamento nei diversi tribunali italiani oltre alle diverse e spesso lunghe tempistiche. Lanciamo un allarme importante al legislatore affinché predisponga uguali modalità di intervento riducendo i tempi di attesa che spesso si traducono in ricorso all’usura criminale illudendosi di risolvere prima e definitivamente la situazione debitoria”, concludono Masciari e Finocchiaro.