Leggerezza e trasparenze nelle delicate opere di Federica Scoppa

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Nello sfaccettato e multiforme panorama artistico contemporaneo ciascuna impronta creativa costituisce una voce solista dove ogni esecutore di un’opera rivela e racconta se stesso attraverso non solo lo stile pittorico scelto ma anche l’interpretazione personale che a quello stesso stile viene dato. L’artista di cui vi parlerò oggi lascia un’impronta delicata e svela uno sguardo morbido sull’intricata e complessa esistenza del nostro secolo.

Fin dal suo esordio nella storia dell’arte moderna, l’Astrattismo si è imposto come liberazione da quel legame con la forma esteriore, con quella raffigurazione della realtà osservata che costituiva un limite sia secondo il principio per cui la forma creativa più alta e pura dovesse prescindere dalla mera riproduzione delle immagini ottenibile ormai anche attraverso la fotografia, sia per il concetto, inizialmente più legato agli Stati Uniti dove nacque l’Espressionismo Astratto, che le emozioni, il fluire delle sensazioni più immediate, non dovesse attenersi o rientrare all’interno delle regole accademiche del disegno, del colore, della prospettiva e dell’aderenza a una realtà esteriore che perde ogni suo senso quando entra in contatto con l’interiorità. La grandezza di Jackson Pollock, fondatore del rivoluzionario movimento che in breve prese piede anche in Europa, fu quella di lasciare libero ogni appartenente al gruppo di manifestare le proprie emozioni secondo l’indole personale, accordando il gesto pittorico al modo di percepire ed esteriorizzare tutto ciò che doveva fuoriuscire ed essere comunicato all’esterno. Ecco il motivo della grande pluralità e differenza tra i molti artisti dell’Espressionismo Astratto: dall’irruenza inarrestabile dell’action painting dello stesso Jackson Pollock alla calma meditativa dei monocromi di Ad Reinhardt, dal sognante color field di Mark Rothko ai bizzarri e misteriosi accenni morfologici di Arshile Gorky. Ciascuno con una cifra stilistica riconoscibile e assolutamente personale ma tutti sotto il denominatore comune della manifestazione emotiva. Tra i numerosi artisti aderenti al movimento furono in particolare due, Cy Twombly e Mark Tobey, a sentire la necessità di narrare con leggerezza e delicatezza i moti interiori, evidente nelle tele di Twombly, e ad avvertire la curiosità di esplorare gli intrecci della contemporaneità, quell’incontro di sensazioni che si legano e modificano quando interagiscono con altre, che caratterizzarono le opere di Tobey. L’artista italo-tedesca Federica Scoppa, nata e cresciuta a Roma, poi per dieci lunghi anni trasferitasi all’estero per esplorare il mondo ma anche per inseguire il sogno di affermarsi come artista, torna in Italia arricchita da quel bagaglio di emozioni e di esperienze che non possono non fuoriuscire dalle sue tele.

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1 Oro su bianco, serie Intrecci 5

La sua voce artistica sembra essere una sintesi tra la delicatezza leggera di Twombly e la consapevolezza delle complesse interrelazioni tra gli individui, caratteristica di Tobey, ma anche con l’ambiente stesso che a volte sembra essere un puro e semplice spettatore dell’azione dell’uomo mentre in realtà si adegua e interagisce costantemente attraverso un meccanismo di causa ed effetto spesso invisibile all’occhio distratto delle maggior parte delle persone ma che invece si palesa allo sguardo attento e sensibile dell’artista.

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2 Intertwining

È una realtà sottovoce quella di Federica Scoppa, un’alternanza tra consapevolezza dell’intersecarsi di individui, di sensazioni e di emozioni che appartengono ed edificano la personalità di ognuno e la presa d’atto di quanto l’interrelazione sia a volte complessa, fatta di sforzi di comprensione e di necessità di adattamento senza i quali quegli intrecci restano semplicemente un incontro fugace tra entità diverse che non potranno mai soffermarsi l’uno nell’altro per costruire e dar vita a un legame più profondo.

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3 Velocità, serie Nuages

Le trasparenze attraverso le quali l’artista lascia intravedere quelle connessioni effimere ma al tempo stesso necessarie all’essere umano per evolvere e approfondire la conoscenza di se stesso e di chi si affianca anche per breve tempo al suo cammino, svelano l’approccio discreto, sereno e consapevole della Scoppa nei confronti di tutto ciò che osserva, lo sguardo attraverso cui esamina il mondo che la circonda e il suo modo di affrontare l’esistenza. Anche le tonalità scelte sono mutevoli, accordate alle sensazioni espresse, pur mantenendo la caratteristica di leggerezza emozionale che contraddistingue la produzione della Scoppa: scala di grigi, lilla, bianchi, quando si pone in posizione di ascolto, quando le emozioni narrate sono di presa d’atto di tutto ciò che rappresenta la base dell’esistenza contemporanea, ma poi anche rossi, verdi, rosa nel momento in cui l’individuo diventa protagonista e si delineano le passioni, la necessità di prendere in mano la propria vita e portarla a un livello superiore.

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4 Palme, serie Risvegli

Come nella tela Palme appartenente alla serie Risvegli, in cui la Scoppa trasforma la natura in metafora di quel cammino di approfondimento, di conoscenza naturale e spontanea che viene dalla rinascita, dalla capacità degli alberi di resistere al vento e alle intemperie suggerendo all’osservatore che è solo attraverso la resilienza che è possibile misurarsi con la propria forza e con la propria debolezza.

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5 Rosso su bianco, serie Intrecci

O ancora nell’opera Intrecci Rosso su bianco, dove la passione emerge in virtù del colore rosso e racconta dell’importanza della molteplicità di emozioni che avvolgono non solo tutta la nostra vita ma anche l’intensità con cui ci confrontiamo con il mondo, con l’altro da noi, con quello che può divenire, in virtù della capacità di mostrarle quelle sensazioni, qualcuno con cui intraprendere un percorso indissolubilmente condiviso.

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6 Spread Out, serie New Life

In Spread Out della serie New Life, la Scoppa sembra voler indurre l’osservatore a riflettere su quante siano le opzioni e le possibilità che nel corso della vita incontriamo e quante di queste opzioni vengano disperse a causa degli eventi che crediamo di non poter controllare, o dell’incapacità di cogliere quell’attimo irripetibile oltre il quale la congiunzione si disgrega per lasciare solo e unicamente il vuoto e le briciole delle occasioni perdute.

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7 Daylight, serie Omaggio a Monet 5

È un approccio poetico quello di Federica Scoppa nei confronti dell’arte, uno sguardo saggio sulla condizione dell’uomo contemporaneo ma al contempo delicato come se le sue riflessioni, le sue considerazioni, fossero accompagnate da una delicatezza empatica, da una musicalità che rende le sue opere affascinanti, misteriose, un’allegoria della realtà che quotidianamente viene vissuta e che emerge in maniera esplicita davanti a un’attenta osservazione. Artista da sempre Federica Scoppa nel corso della sua carriera ha partecipato a numerose mostre collettive su tutto il territorio nazionale e a partire dal 2019 ha avuto la soddisfazione di dar vita a tre importanti mostre personali.

FEDERICA SCOPPA-CONTATTI
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