Piccolo ma doveroso omaggio al Leicester di Ranieri fresco campione d’Inghilterra per la prima volta contro tutti i pronostici.
C’era una volta il Leicester di Ranieri, squadra di bassa classifica della Premier con ambizioni salvezza (quella ottenuta miracolosamente l’anno passato) come ogni anno. Il Leicester acquista Ranieri e molti ne programmano già il funerale per la sicura retrocessione in Championship. Comincia il campionato e le Foxes iniziano a correre issandosi al primo posto della classifica guardando dall’alto squadra blasonate come Chelsea, Manchester City, Arsenal e quant’altro. Desta poco stupore però il primo posto dei ragazzi di mister Ranieri snobbato in Inghilterra e considerato come eterno secondo per le sue avventure al Chelsea. Tutti pensano che sia la solita partenza a razzo di chi vuole salvarsi subito ed accumulare più punti possibili, ma non è cosi. Le giornate passano, il mondo incomincia a conoscere il Leicester ed i suoi calciatori come Vardy, ex operaio metalmeccanico di Sheffield fino al 2005, Marhez che venne scartato da molte squadre perchè considerato troppo basso. Le gemme della squadra sono loro ma i polmoni, quelli che alla fine fanno la differenza, vengono rappresentati da Kantè, mai domo e sempre pronto a recuperare palloni. Per non parlare poi di Morgan che esordisce in Premier a 30 anni e come capitano guida la sua squadra come fosse una barca impegnata nella Coppa America, con numerose virate ,ma mai un passo falso. A dicembre il Leicester è campione d’inverno ma nessuno da fiducia a loro tanto che le loro possibilità di vincere la Premier League sono quotate 5000:1. Perchè se hai una rosa che vale 1/64 del Manchester City, vincere il campionato è abbastanza improbabile, folle.
Il sogno sembra spezzarsi nelle prime giornate dell’anno nuovo, ma il match decisivo viene giocato al “King Power” il 2 febbraio contro il Liverpool di Klopp. Tutti pensano che la fiaba stia per infrangersi contro la potenza del denaro ma Vardy ( 29 anni), pensa che non è cosi e, con una doppietta tra cui un gol d’antologia stende il Liverpool, 2-0. Quattro giorni dopo arriva la Mission Impossible. I ragazzi di Ranieri fanno visita al Manchester City, dietro di soli tre punti. Bisogna cercare di non perdere. All’ “Ethiad” una sfida agli antipodi. Il denaro contro la voglia di sognare. La classe cristallina contro i polmoni. Pellegrini contro Ranieri. Ancora una volta tutti danno per spacciate le Foxes ma è qui che le volpi giocano il miglior match della stagione. 3-1 in casa dei “Citizens” e +6 in classifica. Delirio. Sette giorni dopo il Leicester perde all’ “Emirates” con l‘Arsenal al 95′. Siamo al 14 febbraio. Sarà l’ultima sconfitta. Nelle seguenti dieci partite arriveranno 7 vittorie e tre pareggi di cui l’ultimo storico: all’ “Old Trafford”, nel teatro dei sogni, il destino vuole che sia il capitano Wes Morgan e segnare la rete del pari che fissa il punteggio finale per 1-1. Bastano due punti ma occhio al “Monday Night”. Il Tottenham si suicida in casa del Chelsea ( 0-2 a 2-2) e a Leicester inizia la festa, il sogno diventa realtà.
La realtà di Vardy che, in dieci anni, si ritrova da una fabbrica a vincere la Premier a 29 anni. La realtà di King, dal 2004 al Leicester con tanto di due promozioni. La realtà di Morgan, di Kantè, Marhez, Drinkwater e ogni altro componente di una squadra che ha scritto la pagina più bella del calcio. E poi c’è la realtà di Ranieri che, dato per spacciato da molti, corona il sogno di vincere il suo primo campionato da allenatore nella maniera più incredibile, inattesa ed entusiasmante. É la realtà di una città che non vuole svegliarsi da un qualcosa che non si può spiegare a parole, ma che dovrà essere raccontata a figli, nipotini, chiunque.
E dunque il Leicester è campione d’Inghilterra, ma non solo.
É campione per tutti perchè ci hanno dimostrato che nel calcio le favole esistono ancora.
É campione perchè in ognuno di quei ragazzi vestiti di blu ci si è riconosciuto chiunque.
É campione perchè nonostante i milioni delle altre squadre l’hanno spuntata loro.
É campione perchè non ha vinto solo il bel gioco ma la voglia di vincere, il sacrificio ed il duro lavoro.
É campione perchè c’è anche un po’ di Italia con il mister Ranieri assoluto traghettatore.
É campione perchè oggi ha vinto il calcio genuino e non quello dei soldi.
É campione perchè, non essendo noi loro tifosi, ci hanno fatti sognare ad occhi aperti.
É campione perchè ha reso possibile l’impossibile.
Magari l’anno prossimo non si ripeteranno, retrocederanno ma oggi, 2 Maggio 2016 è una giornata da ricordare per ogni amante del calcio e delle favole. É una giornata da ricordare per una cittadina che ha visto tramutarsi il sogno in realtà.
Qui si fa la storia..
E la storia del Leicester ci insegna che quando ci si sente da buttare via, che il traguardo è troppo lontano è li che non bisogna arrendersi e incominciare a sognare.
Perchè sognare ci fa rimanere vivi.
Perchè il calcio ha dimostrato ieri che non è un semplice sport, è qualcosa di più..
Perchè questa squadra è di tutti, è di tutti quelli che amano il Calcio.
Ieri è stata scritta la pagina più bella del calcio.
E come direbbe Vasco..Senza Parole.
Onore al Leicester.
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