“Acqua del Cielo esce come secondo singolo perché è un brano che merita il suo spazio, l’arrangiamento che richiama le sonorità new wave contribuisce a ricreare una forte energia che con le parole ho tentato di esprimere… il finale è da scoprire!”
Venerdì 8 ottobre è uscito “Acqua del cielo” (distribuzione Artist First), il nuovo singolo della cantautrice Liet che anticipa l’album “Eterna”, la cui uscito lo scorso 22 ottobre. “Acqua del Cielo”, che arriva dopo il precedente “Che mi lasci indietro”, è il brano più dark del disco ed è ispirato a una poesia di Franco Fortini. Le sonorità richiamano i The Cure, i New Order e i Joy Division. Questo pezzo porta con sé un vero e proprio climax, a chiuderlo infatti vi è un’esplosione fortissima che rappresenta la vittoria contro la confusione.
Liet ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Acqua del cielo” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
Acqua del cielo è il secondo singolo estratto dal mio primo disco intitolato “Eterna” uscito il 22 ottobre, è il mio pezzo preferito di tutto il lavoro, ho scelto di farlo uscire a ridosso del disco perché volevo dargli lo spazio che si meritava. Ha un arrangiamento molto potente con delle sonorità forti che rimandando alla new wave (The Cure, Joy division…), racconta del periodo in cui vivevo a Milano ed ero inondata da confusione, paura e incertezze.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Che stare male è un dovere, anche se vorremmo cancellare il dolore dalle nostre vite, ne abbiamo bisogno. Ci manca un po’ il coraggio di comprendere che se ci stanno succedendo determinate cose è perché doveva andare così.
Il brano anticipa l’album “Eterna”, come si compone?
In Eterna ci sono le canzoni che ho scritto tra il 2016 e il 2019, i brani sono tutti legati fra loro è una sorta di concept album che si apre e chiude con i suoni della natura registrati a Treviso nei pressi del fiume Sile. Si parla di crescita e di perdite importanti ma alla fine si trova sempre il modo per uscirne. Durante la fase di produzione del disco abbiamo deciso di inserire anche una cover del mio gruppo italiano di rifermento i Verdena.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Liet nasce nel 2020 in seguito all’incontro con il produttore del disco che è il bassista Andrea Lombardini. Mentre stavamo capendo la direzione da prendere con la produzione ho sentito la necessità di trovare un nome d’arte, fino al quel momento avevo sempre usato il mio nome e cognome. Io ho sempre suonato da quando ho 11 anni circa, la scrittura è arrivata di conseguenza più verso il periodo del liceo quindi LIET è un po’ il punto di arrivo per un nuovo inizio.