“Una storia”, questo il titolo che Luciano Ligabue ha scelto, perché questo libro è sia la sua storia, quella più intima, personale e famigliare, sia un meraviglioso racconto che abbraccia la provincia italiana, dagli anni Sessanta ad oggi. Affrontando per iscritto il bilancio della sua esistenza, con l’eclettismo artistico che gli è proprio, il Liga esce dai comodi confini del classico resoconto biografico e tratteggia magistralmente situazioni, luoghi e persone, donando loro una dimensione romanzesca. Li fa vedere, toccare e conoscere.
“Ogni volta che mi fa il bagno, mia madre poggia la punta del dito sulla cicatrice e l’accarezza. Questo sfregio crescerà con te. Diventerà grande insieme a te. E lo troverai sempre lì a ricordarti una cosa: puoi anche faticare a nascere, o prenderti la peritonite quando ancora non sai camminare, ma ce la fai, capito? Tu ce la fai. Te lo dice la Rina». La storia di Luciano Ligabue, alla fin fine, non è altro che “una storia”, ma di quelle che ne contengono cento, e altre cento ancora.
“Nessun libro può contenere la vita di qualcuno. Ma i ricordi che contano sì. Con quelli ci si può provare”. Luciano Ligabue (Correggio, 1960), con ventidue album, tre film e sei libri (“Fuori e dentro il Borgo”, “La neve se ne frega”, “Lettere d’amore nel frigo”, “Il rumore dei baci a vuoto”, “Scusate il disordine”, “È andata così”, scritto con Massimo Cotto) ci tiene compagnia da più di trent’anni. “Una storia” sarà in libreria da martedì 3 maggio (Mondadori, 480 pagine, 22 euro).
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