“Limiti”, l’album uscito il 30 aprile 2020 comprende collaborazioni con il producer torinese Blue Jeans e con Federico Maraucci, anche responsabile della registrazione e del lavoro di mixing e mastering dell’intero progetto. Le influenze artistiche sono principalmente riconducibili al cloud rap e alle correnti sperimentali ad esso affini, non tralasciando un’ispirazione legata a sottogeneri della trap e dell’hip hop.
Le sonorità, elettroniche ed eteree, mirano a ricreare un’atmosfera avvolgente, che proietti l’ascoltatore in una dimensione surreale e sognante. Le liriche fanno riferimento ad un immaginario onirico, sentimentale e futuristico che sposa adeguatamente il sound plasmato dalle produzioni, senza prevaricare le peculiarità e le attitudini di ciascun membro del gruppo.
TRACK BY TRACK
Tripla Eclissi – Introduzione prepotente al mondo del Sindacato. L’ascoltatore viene accompagnato in un vortice di suoni eterei e rime pungenti ed evocative che fungono da preludio a quello che sarà il viaggio dentro Limiti.
Limiti – Questa è la traccia che inaugura il concept dell’album: l’idea di un viaggio sensoriale estraniante, che trascini chi ascolta in una dimensione tanto vaga quanto più lontana possibile dall’ordinario, come attraverso un “tunnel” edificato da sonorità magnetiche.
Gargoyle – Primo singolo estratto. Un brano nato dalla “sfida accettata” di collaborare con le chitarre del musicista, producer ed audio eingeneer Federico Maraucci. La traccia rivela la parte un po’ più intima di ciascuno dei tre componenti, alludendo, seppur sotto velature diverse, ad episodi personali, che trovano conforto nella struttura musicale stessa.
Bluetooth – La prima delle tracce realizzata in duo. L’esperimento del gruppo atto a creare le estremizzazioni stilistiche derivanti dalla collaborazione in coppia, vede Poplejon e Neverender alternarsi su un beat irreale che trasporta, accompagnato da tonalità alte, in una visione in cui le emozioni sembrano prendere forma, soggiogando qualsiasi forma di razionalità.
Solo – Traccia monolitica. La sacralità di quella che, a primo ascolto, parrebbe essere un’invocazione elevata ai piani supremi, viene totalmente stravolta dalla realtà.
Kristall – Una produzione dreamy e cristallina di Blue Jeans che accompagna il duo Poplejon-Jabba the Loot: i due si intrecciano con il ritmo incalzante della base e creano una visione che mischia elementi fatati ed arcani ad un romanticismo post-moderno. Schuko – La traccia più calma ed eterea del progetto, merito anche della strumentale prodotta da Blue Jeans. Le tre voci si alternano e fluttuano in una sorta di sogno lucido al rallentatore, amalgamandosi ai suoni ambient del beat e creando immagini oniriche e naturalistiche. Il ritornello energico spezza la continuità lenta e pacata delle strofe.
Contatto – Il viaggio qui si addentra in profondità maggiori, in umori più cupi e notturni, per tentare un contatto simbiotico con la natura circostante. Dalla “bassezza” di una strada che “brilla” in compresenza di un’anonima presenza femminile illuminando la grigia oscurità, fino all’atmosfera “ferita” come fosse il riflesso della propria anima.
Altovoltaggio – Una scossa di energia che accelera notevolmente il ritmo dell’album. Un mix di reminiscenze dance anni 2000, nostalgia e post-ironia che emerge come outsider nel progetto e rompe gli schemi per qualche minuto con un sound esplosivo e adrenalinico.
Cronosfera – Probabilmente la traccia più tormentata del progetto. Un fendente sonoro che squarcia lo spazio-tempo e sospende l’ascoltatore in una sorta di stasi, contrastando delicatamente con le voci di Jabba e Neverender. Il tutto è accompagnato da un immaginario evocativo e futuristico, quasi distopico.
Martiri – Questo pezzo è l’emblema della componente “malinconia” all’interno dell’album. L’atmosfera è cadente e disillusa. Il titolo esprime la “sacralizzazione” della tristezza autentica, rintracciandone l’icona nel martire cristiano: compianto sì, ma con dignità.
Ragni – In coda all’album troviamo una sonorità ormai consolidata. L’arrivo all’apice è infatti anche un’incognita su ciò che avverrà e richiede un salto nell’ignoto.
BIOGRAFIA
Sindacato è un progetto musicale nato ad ottobre 2018. È un collettivo formato da Neverender, Poplejon e Jabba The Loot. Il primo si occupa delle produzioni, mentre il cantato è opera di tutti e tre i membri del gruppo. Il progetto nasce a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, ed è qui che si svolgerà un primo periodo dedicato alle sperimentazioni (alcune delle quali sono reperibili al canale Youtube “SINDACATO III”). Trasferitosi a Torino per gli studi, il Sindacato decide di impegnarsi nella produzione di un album che rappresenti la personalità del collettivo. Nasce così “Limiti”, in uscita il 30 aprile, anticipato dal singolo “Gargoyle”, in radio dal 24 aprile e “Schuko”, disponibile su Spotify e Youtube.