Alfredo Ingegno racconta una storia tratta da eventi realmente accaduti durante il periodo del ventennio fascista nel romanzo “Lina”; questa vicenda riguarda il nonno dell’autore, il commissario di Pubblica Sicurezza Benedetto Giannetto, e sua figlia, Lina, abbandonata da lui in un brefotrofio perché nata da una relazione illegittima. Questo gesto peserà sul cuore di Benedetto e contribuirà a renderlo perennemente malinconico, solitario e burbero, quasi distaccato dalla vita – «Riprese a frequentare le corse dei cavalli, a giocare d’azzardo, a intrattenersi con donne giovani e piacenti. Non poteva sapere che le peggiori conseguenze del suo gesto sarebbero arrivate lentamente, come un’onda lunga che, senza troppo fragore, avrebbe travolto ogni cosa al suo passaggio».
Ci troviamo in anni difficili – l’ascesa del fascismo e l’inizio dell’autoritario governo mussoliniano – e inoltre il protagonista è costretto a servire il regime senza opporre alcuna resistenza, essendo un funzionario di polizia e avendo quindi il dovere di assecondarne i disegni. L’abbandono della figlia e la non condivisione degli ideali del fascismo lo sfiancano giorno dopo giorno; ed è così che lo incontriamo in apertura dell’opera: un uomo obbligato a recitare un ruolo, tormentato dal senso di colpa e dal rimorso di non essere mai stato sé stesso, di non aver mai preso una posizione netta, di non essersi mai assunto le sue responsabilità. L’autore rievoca con intensa partecipazione emotiva quegli anni durissimi, restituendo il clima di sospetto e di terrore e raccontando anche degli avvincenti episodi relativi alla ribellione di alcuni sovversivi antifascisti.
E mentre delle nubi sempre più dense e oscure si formano all’orizzonte, Benedetto cade sempre più a fondo nella disperazione finché non incontra Camelia, una donna completamente diversa da lui: uno spirito libero che ha sempre scelto con il cuore, una persona dotata di un coraggio straordinario e di un innato altruismo. È uno scontro di ideali, è una lotta tra verità e menzogna, tra istinto e ragione, tra indipendenza e oppressione, tra resistenza e passività. Camelia porrà Benedetto di fronte a uno specchio, mostrandogli il suo vero volto; sarà la sua salvezza e forse anche la sua condanna, perché per lei metterà a rischio tutta la sua esistenza. Alfredo Ingegno dipinge con pennellate delicate il ritratto del suo controverso nonno, intrecciando la sua vicenda di vita con la Storia italiana a cavallo tra le due guerre mondiali; tributa anche un amorevole omaggio a sua madre Lina che, un giorno lontano, riuscì a conoscere un uomo diverso da quello che l’aveva abbandonata: più genuino, più audace, forse finalmente pronto a diventare padre.
SCHEDA LIBRO
Casa Editrice: Nuova Ipsa Editore
Collana: Mnemosine
Genere: Romanzo storico
Pagine: 312
Prezzo: 18,00 €
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