L’ingente quantitativo di cocaina, suddiviso in 200 panetti, era stato occultato, in particolare, in alcuni borsoni posizionati all’interno di un container proveniente da San Antonio (Cile), in seno al quale era stato caricato materiale scenografico, destinato in Spagna.
La cocaina sequestrata ha un controvalore di circa 7 milioni di euro; una volta lavorata (“tagliata”) ed immessa sul mercato con la vendita al dettaglio, avrebbe fruttato, tuttavia, ben 45 milioni di euro. Il sequestro è frutto di un’analisi di rischio congiunta, operata dai funzionari doganali e dai finanzieri, che procedono ad un’accurata selezione delle merci che destano sospetti per la provenienza, la destinazione o il tipo di carico, nell’ottica di intercettare eventuali traffici illeciti.
A tal fine, i finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Livorno ed i funzionari del Servizio Antifrode Doganale svolgono quotidianamente un’intensa attività di controllo sulle merci in arrivo o in transito che, svolta in stretta sinergia, rende sempre più efficace anche la lotta al traffico internazionale di sostanze stupefacenti nel porto labronico.
Sono in corso indagini, sotto la direzione del Procuratore Capo della Repubblica di Livorno – Cons. Ettore Squillace Greco – e del Sost. Procuratore dott. Massimo Mannucci, volte ad individuare i responsabili ed a stabilire il mercato di destinazione della sostanza stupefacente.
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