“Lo Sferisterio – ha spiegato Borgonzoni – può essere una delle strutture pilota per avviare la sperimentazione che dovrebbe portare verso la riapertura dei teatri, aprendoli ad almeno il 50% della capienza”. Secondo le disposizioni della scorsa estate, per gli spettacoli all’aperto, l’afflusso massimo consentito è di 400 spettatori, 200 per i teatri al chiuso, che però da mesi non possono accogliere pubblico. Il sottosegretario ha invitato la Regione Marche, il Comune di Macerata e l’associazione che gestisce l’area neoclassica maceratese e il festival a seguire l’esempio di Verona e “come si apprestano a fare anche altri teatri, pronti a chiedere al governo di inserire le proprie struttura tra quei luoghi in cui sperimentare la riapertura dopo questi mesi di chiusura”.
“Lo Sferisterio ha tutte le caratteristiche giuste per chiedere al governo di partecipare alla sperimentazione”, ha ribadito Borgonzoni, che ha anche annunciato l’avanzamento dell’iter per il Fondo unico per lo spettacolo, sottolineando “l’esigenza di normare il lavoro degli artisti e degli operatori che ruotano attorno al settore”.
Sul tema della sicurezza anti contagi è intervenuto anche il sovrintendente Luciano Messi: “Ad oggi – ha spiegato – valgono le regole dettate dal precedente governo e quindi si potrà entrare agli spettacoli in numero limitato, ma non sarà chiesto alcun certificato vaccinale e tanto meno alcun test che affermi la negatività al virus. Ovviamente si potrà assistere alle opere solo se muniti di mascherina e con il distanziamento di legge”.
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