ROMA – Entro dicembre, sono quasi 4 milioni gli screening oncologici che dovranno essere effettuati per mettersi “in pari” con gli anni precedenti a causa del lockdown.
E’ quanto emerge dallo studio di Nomisma ‘Il peso del lockdown sugli screening oncologici’. Dopo lo stop delle attività ambulatoriali e di ricovero non urgenti disposto con la fase 1 dell’emergenza Coronavirus, spiega Nomisma, è stata avviata la graduale riapertura della sanità ordinaria e la riprogrammazione, da parte delle Aziende Sanitarie, delle attività di erogazione delle prestazioni di ricovero e ambulatoriali non urgenti.
Ma la ripresa delle attività “troverà – verosimilmente – piena applicazione solo da settembre”. Per questo, il Servizio sanitario ad inizio settembre si troverà ad aver eseguito solo un terzo dei test di prevenzione effettuati in un anno per tumore a seno, cervice uterina e colon retto.