L’ultimo sondaggio condotto dal Digital Supply Chain Institute ha rivelato che ben 6 aziende su 10 non hanno obiettivi in ambito ESG
Il settore della logistica guarda con attenzione al 2025 e alla sua evoluzione, ma ancora non riesce a farlo in maniera costruttiva e sostenibile. Si prospetta infatti un futuro nero per la supply chain a giudicare dal sondaggio realizzato dal Digital Supply Chain Institute, e pubblicato su Logistics Viewpoints, questo ha svelato infatti che il 60% delle organizzazioni non ha una chiara definizione delle priorità in ambito ESG né a breve né a lungo termine. Ma le brutte notizie non finiscono qua: per le restanti, ovvero quel magro 40% per cui i valori ESG rappresentano una priorità, il 19% considera la governance come area principale, il 15% dà priorità all’ambiente e solo il 6% al sociale.
Inoltre nonostante il 62% degli intervistati per il sondaggio ritenga gli indicatori ESG rilevanti, solo il 43% li utilizzano come criterio nella selezione dei fornitori, mentre il 20% non li considera. Numeri che in definitiva suggeriscono un impegno assolutamente non equo sui tre pilastri ESG e sottolineano, di conseguenza, la necessità di una strategia di sostenibilità comune al fine di guidare la crescita del settore.
Non a caso lo scopo del sondaggio è comprendere lo stato attuale degli indicatori ESG nella gestione della supply chain e identificare le tendenze emergenti che plasmeranno il futuro del settore. È quanto emerge da una serie di approfondimenti sulle testate internazionali condotto da Espresso Communication per Tiaki Logistics (tiakilogistics.com), la prima piattaforma che promuove lo sviluppo sostenibile dell’intera filiera in maniera equivalente dal punto di vista ambientale, sociale e di governance creata da EETRA srl SB, società di consulenza specializzata sulla gestione degli indicatori ESG, con il supporto di Assologistica.
“Tiaki si muove verso l’istituzione di una community di realtà virtuose che, attraverso la piattaforma web, beneficiano di un marketplace dove è semplificato l’incontro tra domanda e offerta. I fornitori logistici si qualificano, attestando il proprio impegno nel percorso di sviluppo sostenibile. Le aziende committenti accedono al database per cercare nuovi fornitori qualificati oppure, utilizzano la piattaforma per qualificare i fornitori già acquisiti”.
Spiega Martina Castoldi (nella foto), Sustainability expert e fondatrice di Tiaki Logistics: “In collaborazione con il partner Adapt, che da anni si occupa delle questioni giuslavoristiche che interessano il settore della logistica, Tiaki si concentra, inoltre sulla genuinità dei contratti e sulla valutazione del rischio legale, finanziario, operativo e reputazionale, garantendo processi sostenibili. Data la crescente esternalizzazione, è fondamentale stabilire criteri chiari per la selezione dei fornitori, eseguire audit regolari, gestire le non conformità e promuovere filiere responsabili e sostenibili”.
Sono questi gli obiettivi a cui mira Tiaki Logistics che si configura come il luogo d’incontro della logistica sostenibile, con l’introduzione della Direttiva Europea 2022/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), le aziende ora hanno l’obbligo di rendicontare i parametri relativi alla propria supply chain. In questo scenario Tiaki Logistics si propone come un valido supporto per l’acquisizione di informazioni utili alla rendicontazione e al monitoraggio dei dati relativi ai fornitori logistici.
Per fare luce su questo problema di rilievo internazionale, gli esperti del settore si incontreranno a Padova, in occasione della Green Logistics Expo, in programma dal 9 all’11 ottobre. Tiaki Logistics sarà presente con uno stand dedicato, dove presenterà soluzioni e progetti per un futuro più trasparente e responsabile, e una conferenza dal titolo “Filiere qualificate: sostenibilità sociale e genuinità dei contratti”, a cui parteciperanno Martina Castoldi, Sustainability expert e fondatrice di Tiaki Logistics, e Giada Benincasa, Coordinatrice della Commissione di certificazione dei contratti dell’Università di Modena e Reggio Emilia. A tal proposito il focus sulla genuinità dei contratti si spiega perché molte problematiche che stanno emergendo nel settore della logistica derivano spesso dalla non corretta gestione delle esternalizzazione delle attività lavorative.
Si rende necessario un efficace processo di verifica della sostenibilità (non da ultimo sociale) e genuinità nelle esternalizzazioni soprattutto anche alla luce delle sempre più diffuse contestazioni, nel settore, di intermediazione di manodopera e somministrazione irregolare, per arrivare, nei casi più estremi, all’accusa di caporalato e sfruttamento dei lavoratori. Il tutto allo scopo di fornire uno strumento di valutazione e selezione dei fornitori nonché una prima verifica sul livello di rischio cui si assestano gli operatori del mercato in merito alla genuinità dei contratti di appalto, allineato alle normative e ai protocolli vigenti, qualificando i partner con un’attestazione di qualità e supportandoli nella creazione di filiere sostenibili e socialmente responsabili. In definitiva promuovendo la gestione responsabile di tutta la Value Chain.
Un’ulteriore occasione per conoscere meglio il settore della logistica sarà il Richmond Logistics forum in programma a Rimini dal 16 al 18 ottobre, a cui Tiaki Logistics parteciperà in qualità di main sponsor e sarà coinvolta in una conferenza dal titolo “Appalti e logistica: un binomio ancora possibile? Criticità, sfide e opportunità di un sistema messo in crisi dalle recenti ispezioni”. Si tratta di un appuntamento fondamentale per le più importanti aziende italiane e che permette agli operatori logistici e ai fornitori di soluzioni per il comparto di ritrovarsi per affinare le dinamiche esistenti e per instaurarne di nuove.