È uscito “Loop”, il nuovo singolo di Sabba vincitore di The Winner Is, talent canoro condotto da Gerry Scotti su Canale 5 e finalista (2° posto) insieme ai TheSuper4 a XFactor Romania, dove l’audizione di Caruso è diventata virale grazie a XFactor Global (oltre 10 milioni di views). “Loop” è la preghiera universale di chi è stato dimenticato dai governi o dai media, di chi ha provato a gridare il proprio disagio ma non è stato preso sul serio da famiglia, amici o partner, di chi non ha trovato il coraggio di chiedere aiuto, né ha trovato la forza di uscire dal proprio tunnel interiore. “Loop” è la melodia di chi si sente sconfitto e, costretto a guardarsi dentro, trova il coraggio di dirsi la verità. “Loop” è un canto di speranza, una via d’uscita: “it’s not forever, prova a sorridere fino a farla diventare un’abitudine”. “Loop” è per gli artisti, carburante essenziale della cultura orgogliosamente superficiale, inconsapevolmente violenta, che inneggia al trash. “Loop” è una mano tesa, una pacca sulla spalla.
Sabba ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Loop” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
“Loop” è un inno. Una preghiera universale, rivolta a tutte le anime che hanno dimenticato la propria luce interiore. Forse, attraverso la canzone, la musica può ancora dare un segnale di rinascita. È ciò che mi auguro.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Speranza. Rivalsa. Forza. Ma soprattutto, un sorriso. “Loop” ha dato a me in primis, e meravigliosamente poi a chi l’ha accolta dentro di sé, la possibilità di guardare oltre un momento buio. Se ti guardi indietro, scopri che ne hai superate tante, e forse solo così, guardando poi avanti, scopri che ce la puoi fare.
In questo lavoro c’è la collaborazione di Massimo D’Ambra e MustRow, che tipo di apporto hanno dato?
Massimo D’Ambra è il producer del brano, così come di Borderline e di tante altre chicche che ho nascosto nel cassetto dei miei grandi sogni. Prima o poi le sveleremo tutte. MustRow è il chitarrista che ha saputo meglio colorare le mie parole e gli arrangiamenti che abbiamo disegnato insieme a Massimo, in “Loop” così come in “Borderline”.
Come nasce il tuo progetto musicale?
“Sabba” non è e non ha un progetto musicale. “Sabba” è, non si immedesima in qualcosa, non si finge qualcuno, non si spaccia per qualcos’altro, nel bene e nel male resta ciò che è. Credo che questa sia la grande sfida dei nostri tempi dominati dagli algoritmi e dagli alter-ego virtuali. Ci vuole coraggio, a mostrarsi per quello che si è. Musicalmente nasco nel 2010 circa, ingaggiato da Franco Del Prete (batterista di Showmen, Napoli Centrale e tanti altri, nonché musicista e autore per De Crescenzo, Gino Paoli e tanti altri ancora) e subito dopo come cantautore/frontman di Sabba e Gli Incensurabili. Entro poi come cantante e successivamente come attore nel cast di “Dignità Autonome di Prostituzione” (lo spettacolo teatrale di Luciano Melchionna e Betta Cianchini) e successivamente, dopo un tot di singoli da solista. entro nel quartetto dei TheSuper4. In ognuna di queste vesti, ho sempre avuto come bussola la mia autenticità, preoccupandomi poco o niente del riscontro. Battisti diceva che “un artista non può star dietro al pubblico, deve camminare davanti” e seppur molti la ritengono una frase presuntuosa, io ci vedo una luce: sii te stesso, chi ti ama ti seguirà.
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