“Lost In A Rush Of Emptiness”, l’album di debutto dei Bleach Lab

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Lost In A Rush Of Emptiness

Per Jenna Kyle, voce dei Bleach Lab, ‘Lost In A Rush Of Emptiness’ – l’atteso album di debutto il cui titolo si rifà ad una battura contenuta in ‘The Flame’, la raccolta postuma di Leonard Cohen – rappresenta l’abisso divorante del terrore che accompagna una notizia devastante. “E’ quella sensazione viscerale che provi quando scopri qualcosa di terribile. Sembra che tutto intorno a te stia andando fuori controllo e non puoi riprenderlo. Immagino di essere nel bel mezzo di una stazione ferroviaria e di sentire una notizia terribile mentre sono circondata da persone e di sentirmi persa e vuota” dice Jenna.

La band, tra loro, ha vissuto la giusta parte di questi momenti. Per Jenna, la fine di una relazione tossica e malsana ha influenzato il nucleo di ‘Lost In A Rush Of Emptiness’, un disco che si arrampica per cercare di riaffiorare nell’esistenza, dibattendosi in acque profonde. Ma piuttosto che dirigersi verso una catarsi esplosiva,Bleach Lab hanno voluto scavare in profondità nel disorientamento di un momento che altera la vita, esplorandone il vuoto.

Mentre molti dei testi arrivano dritti al punto – “Non credo che tornerai mai più, sono di nuovo sola”, canta in ‘Never Coming Back’ – c’è una tensione di fondo tra le parole di Kyle e i brillanti paesaggi sonori onirici di ‘Lost In A Rush Of Emptiness’. Prodotto da Boygenius, PJ Harvey e Catherine Marks (collaboratrice di The Big Moon), il disco è stato registrato dal vivo dalla band, per la prima volta tutti insieme nella stessa stanza, una mossa trasformativa dopo i tre ep prodotti mentre erano separati dall’isolamento del lockdown.

Originari del Buckinghamshire, i membri fondatori Jenna e Josh si sono incontrati per la prima volta al college. Sebbene la maggior parte delle band abbia sede a Londra, Kyle vive a Brighton ed unisce le forze per collaborare con idee ed esperienze diverse da portare sul tavolo. Ciascuno dei componenti della band attenge ad influenze diverse: il batterista Kieran Weston ama il pop scintillante degli anni ’80 di band come The Cure e The Smiths, mentre Kyle è attratta da artiste ‘soliste e tristi’ come Phoebe Bridgers ed Elena Tonra dei Daughter. Il chitarrista Frank Waves adora il pop cristallino. Questo approccio conferisce una sorta di democrazia alla musica di Bleach Lab e, sebbene Kyle guidi la band vocalmente, le esperienze di ogni membro vivono all’interno del disco. Longman, ad esempio, ha anche svolto un ruolo chiave nella scrittura dei testi, sopratutto in brani come ‘Counting Empties’ – che parla del suo trascorso con l’alcool e come l’abuso abbia distrutto le sue relazioni – e ‘Life Gets Better’, che affronta una crisi mentale e descrive il processo creativo come una sorta di terapia.

Un altro momento profondamente personale, ‘Smile For Me’, racconta le esperienze di molestie sessuali vissute da Kyle e scava nella rabbia che ha provato.

Il songwriting di Bleach Lab è qualcosa di catartico che esplora a fondo i sentimenti ed i tumultuosi meccanismi interni, esplorando alcuni dei paesaggi sonori più vecchi della band per portare qualcosa di nuovo al loro suono, una libertà creativa che ha giocato un ruolo enorme per Bleach Lab.

Con un occhio rivolto alle influenze degli anni ’90, attingendo dal passato ma senza cercare di replicarlo, estraendo sentimenti nostalgici pur non essendo una band puramente retrò, Bleach Lab sono pronti al debutto sulla lunga distanza con ‘Lost In A Rush Of Emptiness’, il disco in arrivo il 22 settembre.

Cresciuti nel Buckinghamshire e con sede nel sud di Londra, Bleach Lab sono formati dalla magnetica cantante Jenna Kyle, dal batterista Kieran Weston con il suo amore per il pop etero, dall’abilità del chitarrista Frank Wates per il pop cristallino e dal bassista Josh Longman, che collabora anche ai testi. Nel 2021 il quartetto pubblica due ep, ‘A Calm Sense Of Surrounding’, dai suoni shoegaze, e ‘Nothing Feels Real’, quest’ultimo prodotto da Stephen Street (The Cranberries, The Smith, Blur), dai toni più sperimentali ed onirici. A novembre 2022 arriva l’acclamato ‘If You Only Feel It Once’, l’ep che vede Duncan Mills (The Vaccines, Jake Bugg) alla produzione.