Lotta al cambiamento climatico: il ruolo chiave dell’agricoltura

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ROMA – “La pressione dei cambiamenti climatici sulle attività agricole diviene, giorno dopo giorno, sempre più estrema. Mentre l’aumento delle temperature ci porta alla memoria il fenomeno siccitoso che ha caratterizzato il 2022 e la prima parte del 2023, sono ancora ben visibili i segni lasciati dalla drammatica alluvione che ha colpito alcune regioni del centro Italia, prima fra tutte l’Emilia Romagna.

Siccità e alluvione, due facce della stessa medaglia: quella del cambiamento climatico. Per l’agricoltura, l’acqua è sempre stata fondamentale per garantire costanti cicli produttivi, con i relativi livelli di produttività e competitività per le imprese operanti nel settore.

Governare e convivere con questi fenomeni climatici è divenuto, pertanto, un elemento chiave nelle agende di tutti i governi dei Paesi del mondo. La stessa FAO ha individuato come argomento chiave per la Conferenza internazionale sullo “State of Food and Agriculture”, che si svolge a Roma in questi giorni, la gestione delle risorse idriche.

Nel nostro Paese, la costituzione, sia pure tardiva di una Cabina di Regia e la nomina di un Commissario straordinario, sono comunque segnali di una sensibilità del Governo italiano sul tema, ma non è sufficiente senza una riforma della governance dei servizi idrici e un intervento sulle infrastrutture esistenti per garantire efficienza e forniture costanti a imprese e cittadini.

Le imprese agricole, dal canto loro, fanno la loro parte per ridurre il consumo di acqua in agricoltura utilizzando sistemi di nuove tecnologie e nuovi sistemi di irrigazione di precisione, facendo quanto possibile per mantenere standard elevati di produzione, oltre a investire costantemente sulle pratiche di assorbimento di carbonio.

L’approccio strategico alla materia non può tuttavia prescindere da uno spettro più ampio di riflessione. La lotta ai cambiamenti climatici rimane uno dei temi principali dell’agenda 2030 della Commissione europea, nella consapevolezza che l’agricoltura resta uno dei destinatari principali delle politiche green realizzate a Bruxelles.

In questo senso, la stessa Commissione ha recentemente deciso uno stanziamento addizionale di fondi UE per gli agricoltori europei per contrastare gli effetti avversi dei cambiamenti climatici, nonché che per supplire al rincaro dei prezzi all’origine dei prodotti, pari nel complesso a 330 milioni di euro. Di questi, l’Italia è divenuta destinataria di una delle maggiori quote dello stanziamento, pari a oltre 60 milioni di euro.

Vista la possibilità offerta dalla Commissione, Confagricoltura auspica che questo stanziamento sia incrementato del 200% da aiuti nazionali, nella consapevolezza della destinazione d’uso agricola e della rendicontazione di spesa prevista entro la fine del 2023.

Resta sullo sfondo l’evidenza che questa compensazione, seppur rilevante, necessita di essere accompagnata da investimenti strutturali e da una visione lungimirante per l’agricoltura italiana ed europea, soprattutto in un’ottica di mantenimento della sicurezza alimentare per i cittadini e della salvaguardia dell’intero comparto” è questa la nota settimana di Confagricoltura sul ruolo cruciale dell’agricoltura nella lotta al cambiamento climatico.