A due anni di distanza dal suo ultimo lavoro in studio, il cantautore Luca Gemma torna con un nuovo album dal titolo “La felicità di tutti” (Adesiva discografica/Self). Da venerdì 29 settembre, il disco è disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming.
È inoltre acquistabile l’edizione speciale in vinile blu, che comprende anche il CD e il poster autografato. Link: www.self.it/ita/details.php?nb=8033959480403&tc=c.
Prodotto e arrangiato da Paolo Iafelice e dallo stesso Luca Gemma, “La felicità di tutti” è un album che contiene 10 brani. 9 inediti scritti interamente dal cantautore più una versione originale di “Cajuina”. Celebre brano dell’artista Caetano Veloso, rivisitata con un testo in lingua italiana di Luca Gemma e la voce di Ricardo Fischmann, cantante brasiliano dei Selton. Fra gli ospiti del disco anche Lele Battista al pianoforte e ai sintetizzatori.
L’album di Luca Gemma si caratterizza per una sonorità che rivela un naturale mix di generi fra canzone d’autore, folk, rock, soul e R&B. Attraverso la sua voce, l’artista intona un inno alla vita e invoca il suo desiderio di vivere in un mondo migliore. Da qui la copertina dell’album, ispirata a “Exile on Main St.” dei Rolling Stones del 1972, realizzata con un collage di foto che rappresentano un puzzle di tutti coloro che desiderano essere felici.
“La felicità di tutti”, “Un bacio in più”, “Cajuìna (esistere)”, “Always”, “Tra qualche miliardo di stagioni”, “Accade”, “Prima di parlare”, “Fragole e cielo”, “Finalmente nuoti”, “Futuro semplice”.
“La felicità di tutti è un disco ‘old school’. Molto ritmico, tutto suonato, con basso e batteria in evidenza. Percussioni, trame di chitarre r&b e folk. Fiati in sezione e sax solisti alla Maceo Parker. Pianoforti elettrici e sintetizzatori vintage. Ha un titolo hippy. Forse perché lo slogan “Peace & Love” ha 50 anni e io anche. La felicità di tutti è un desiderio, un’utopia, un’ambizione, un’idea fricchettona. Significa saper guardare il mondo con gli occhi degli altri.
Mettersi nei panni degli altri e uscire dall’egoismo, dal tutti contro tutti quotidiano, dalla cattiveria che gira intorno. Vuol dire parlare di meno e ascoltare meglio. Essere gentili e considerarsi umani. Non lasciare cadaveri, metaforici e non, dietro di sé, nel lavoro e nella vita. Deporre l’ascia di guerra quotidiana: i bianchi contro tutti gli altri colori, i ricchi contro i poveri, i poveri contro i più poveri, i fedeli contro gli infedeli, gli uomini contro le donne, i grandi contro i bambini. E tutti contro la natura, gli animali e il pianeta, ridotto a una stupenda discarica”.
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