La libertà espressiva degli artisti contemporanei accresce la capacità di muoversi trasversalmente all’interno dei confini degli stili pittorici per dar vita a linguaggi nuovi e inediti che divengono splendido simbolo di contaminazione e punto di svolta all’interno di un percorso creativo che tende, sempre, all’evoluzione, alla ricerca di un sé diverso dal precedente e che spesso conduce in territori inesplorati.
Nel caso di Lucia Piangatelli, inizialmente legata a un cammino decisamente Metafisico, il passaggio verso il momento attuale della sua pittura è stato inconsapevole, quasi scelto dalla stessa voce artistica, decisamente autonoma e indipendente da quella più razionale e meditata, conducendola verso un modo di fare arte decisamente originale e inedito. Nel giro di boa del suo cammino attraverso l’arte si sono letteralmente materializzati due personaggi, un Lui e una Lei, che si sono imposti come protagonisti assoluti di ogni tela, da quel momento in avanti, come se esortassero l’artista a raccontare la loro storia, come se la mano esecutrice fosse ascoltatrice di una fiaba romantica che, di volta in volta, o di puntata in puntata, presenta nuovi risvolti, inediti dettagli, inediti episodi della narrazione.
E come tutte le vicende che prevedono un seguito, Lucia Piangatelli riesce a suscitare la curiosità e il senso d’attesa da parte dell’osservatore e dei suoi collezionisti, in merito a ciò che accadrà dopo, avvincendoli su quale situazione collocherà la scena seguente, in quale nuova avventura rappresenterà il Lui e la Lei che, come il Tao cinese, non riescono a stare separati perché solo insieme sono completi.
In ogni opera la donna fugge e l’uomo insegue, ma lei non manca di controllare e accertarsi che lui la stia inseguendo perché nell’infinito gioco del corteggiamento, anche se l’intenzione di stare insieme da parte di entrambi è chiara e i ruoli sono già ben definiti, la presenza dell’altro è fondamentale per essere un appoggio, un riferimento e uno scoglio sicuro nelle tempeste della vita.
È un mondo a due sereno, gioioso e giocoso quello raccontato dalla Piangatelli, un idillio che sembra essere un’esortazione a cercare, o aspettare, quello specifico tipo di rapporto, quello che rende tutto più facile, più colorato, più piacevole e divertente. La coppia è vista come il punto d’arrivo dell’esistenza, perché la vita è più bella quando condivisa, e Lui e Lei sono il mezzo attraverso il quale l’artista riesce a manifestare il suo pensiero, la sua convinzione, il suo ideale.
Dal punto di vista stilistico non si può non notare la vicinanza con il Naif latinoamericano, caratterizzato da colori vividi e vivaci, in particolar modo a quello dell’haitiano d Yvon Jean-Pierre, per la caratteristica di descrivere scene semplici, di vita quotidiana nella sua accezione più positiva, più distesa, più naturale, e anche a quello della messicana Linda Carter Holman, per la tendenza a descrivere atmosfere sognanti, romantiche nelle aspettative di incontrare la felicità nella spontaneità di un quotidiano sereno e autentico.
La Piangatelli unisce le caratteristiche di questi due artisti creando un suo proprio messaggio in cui si cela, oltre l’immagine, un’esortazione a ricercare la spontaneità che caratterizza l’età più giovanile o le persone dallo spirito puro, staccandosi senza farsi contaminare dalla quotidianità dove spesso la serenità e la tendenza verso l’armonia vengono offuscate da una realtà effettiva ben diversa, non sempre piacevole.
Due tra le caratteristiche peculiari dello stile Naif, di cui Lucia Piangatelli riesce a segnare nuovi confini mescolati anche al Realismo per il modo in cui ama descrivere i personaggi e alcuni dettagli, e al Surrealismo per la caratteristica di decontestualizzarli dallo sfondo stesso e porli in una dimensione ideale sospesa tra cielo e terra come nel caso delle opere Tango, La posta del cuore e Ancorati a un sogno, sono la mancanza di un apparato prospettico rientrante nei canoni classici e la capacità di trasportare l’osservatore di queste affascinanti opere all’interno di una dimensione rassicurante, distensiva, incantevole. Queste peculiarità, mescolate allo sguardo positivo e idealista con cui le immagini prendono vita sulla tela, contribuiscono a sottolineare l’esigenza, e la tendenza, a rifugiarsi nel sogno, nell’ideale, nella favola che diviene quasi conseguenza naturale dell’atto creativo, così come lo è perdersi nei colori vivaci e intensi di un universo magico, un luogo dove tutto è possibile e dove i protagonisti possano vivere in maniera spensierata la loro realtà, e gli osservatori assorbire la positività di questo stile artistico.
Lucia Piangatelli aggiunge un altro tratto distintivo che la caratterizza e contribuisce a rendere le sue opere uniche e immediatamente riconoscibili, quella cioè di mettere il titolo dell’opera all’interno del dipinto stesso, come se ogni quadro costituisse l’episodio di una novella in cui l’amore è assoluto protagonista, in cui Lui e Lei vivono il loro legame come un meraviglioso gioco in cui ogni appuntamento è una nuova avventura, dove ogni evoluzione rappresenta un rafforzamento, un rinsaldarsi della favola della loro vita, della loro unione che resiste a tutto.
Nel corso della sua carriera Lucia Piangatelli ha partecipato a molte mostre collettive su tutto il territorio nazionale, oltre ad avere all’attivo numerose personali, e le sue opere hanno ricevuto diversi premi tra cui i più rilevanti sono stati la Targa Premio Internazionale Arte Milano e il Premio alla 41° edizione dell’Accademia Internazionale di Arte Modena.
LUCIA PIANGATELLI-CONTATTI
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