Con la primavera, ritorna a LuganoMusica il Weekend di Quartetti. Una sorta di minifestival, una full immersion in un genere di musica da camera quanto mai raffinato e generoso di capolavori, di tutte le epoche storiche. Tratto distintivo di questa serie di concerti è da sempre l’alternanza di pagine classiche e romantiche con alcuni capolavori del XX secolo.
Alle 20.30 il Quartetto Belcea. Nato nel 1994 al Royal College of Music di Londra, questo gruppo ha un’anima squisitamente europea. La violinista romena Corina Belcea e il violista polacco Krzysztof Chorzelski, i due fondatori, trasmettono la tradizione musicale dei paesi d’origine, che si allarga ai colleghi francesi Axel Schacher (violino) e Antoine Lederlin (violoncello). Si parte con l’ultimo fra i Sei Quartetti che Haydn scrisse nel 1772 (raccolti come opera 20) e si arriva al celebre Quartetto in fa maggiore “Americano” di Dvořák, composto fra gli emigranti cechi a Spillville, nello stato dello Iowa. Al centro della serata, il Primo Quartetto di György Ligeti, opera emblematica del periodo ‘ungherese’ del compositore transilvano, che reca il fascinoso sottotitolo di “Métamorphoses nocturnes”.
Ore 20.30, è la volta dello storico Quartetto Pražák, in carriera da diversi decenni, riconosciuto come il miglior erede della tradizione quartettistica boema. Era il 1972 quando un gruppetto di talentuosi studenti del Conservatorio di Praga diede vita al primo nucleo del Quartetto, destinato ad una lunga storia. Attuali componenti del Pražák sono i violinisti Jana Vonášková e Vlastimil Holek, il violista Josef Klusoň ed il violoncellista Michal Kaňka. Nel concerto a LuganoMusica, il Quartetto Pražák presenta il Quartetto in re maggiore (pubblicato postumo e privo di numero d’opera) di Arnold Schoenberg. E un movimento per quartetto d’archi del suo allievo Anton Webern, “Langsamer Satz”WoO6. Nella seconda parte del programma il Pražák torna idealmente a casa, con il Primo Quartetto in mi minore di Bedřich Smetana (“Dalla mia vita”).
La maratona quartettistica al Teatro Studio LAC si conclude domenica alle 17.00 con lo spumeggiante Quartetto Van Kuijk. Membri del quartetto, i violinisti Nicolas van Kuijk e Sylvain Favre-Bulle, il violista Grégoire Vecchioni e il violoncellista François Robin. Il concerto avrà inizio con il primo capolavoro di Claude Debussy, il Quartetto in sol minore op. 10 del 1892, per poi offrire al pubblico i cinque aforistici e concentrati Pezzi per Quartetto d’archi op. 5 di Webern. Finale romantico con il Terzo Quartetto di Felix Mendelssohn op. 44.
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