É dedicato “a Fernanda Pivano e alle sue storie quasi d’amore…” il brano “Luna di Mezzanotte”. Tratta dall’album “Se ci credi”, l’ultimo lavoro del cantautore irpino Antonio Pignatiello, la canzone esce nei digital store in versione totalmente acustica, accompagnata da un suggestivo video live disponibile da oggi su YouTube.
Si tratta del terzo ed ultimo appuntamento del progetto “Acoustic session in the wood” che prevedeva, appunto, l’uscita di tre brani live, accompagnati da altrettanti clip girati da Fabrizio Pizzulo nella riserva naturale Contrafforte Pliocenico di Sasso Marconi (Bologna).
“Luna di mezzanotte” è una ballata delicata, una ideale colonna sonora che accompagna la “danza leggera di Nanda”, un inno all’amore e al tempo lento che, proprio in questo periodo assume un significato fondamentale, così come le immagini che la accompagnano, dove la musica risuona in un bosco incontaminato.
«É importante, in tempi in cui l’emergenza climatica non può più essere ignorata, riscoprire il rapporto con la natura e imparare a rispettarla. – dice Pignatiello – Nei secoli scorsi l’uomo seguiva il ritmo delle stagioni, lo scorrere del tempo naturale delle cose; adesso, invece, assistiamo inerti ad una distruzione totale del nostro pianeta: molte coste stanno scomparendo, si continua a costruire ovunque, si bruciano foreste e boschi per convertirli in terre coltivabili e in pascoli. E il risultato di queste scelte lo stiamo vivendo in questi mesi sulla nostra pelle. Saremo capaci, dopo tutti questi giorni in cui siamo stati costretti a fermarci, a cambiare direzione e a mettere al centro altri temi? Riusciremo ad investire di più in scienza, ricerca, cultura, scuola, arte? Oggi abbiamo la possibilità di usare i nostri sogni per immaginare un mondo migliore da costruire…perché se c’è una cosa che questo virus ci ha ricordato, è che in fondo siamo solo ospiti di questo pianeta».
Testo non ancora disponibile.
Se ci credi è un concept album e racconta il sogno di una generazione precaria, quella degli anni ’80: la crisi dei rapporti, la fuga dei cervelli, lo scricchiolare dei valori morali; un viaggio attraverso dieci canzoni, dieci vite, dieci immagini che si intrecciano su un sentiero di precarietà e insicurezza ma sempre in cerca di una vita migliore e di una “promised land”. Un viaggio nel profondo per provare a raccontare la complessità della vita “Con parole semplici” e con un sound che attinge dal folk rock americano.
Diretto e prodotto da Taketo Gohara (sound designer che ha firmato lavori di Vinicio Capossela, Brunori Sas, Marta sui Tubi, Negramaro, Motta, Ministri, Verdena, Mauro Pagani e di tanti altri), l’album si compone di dieci brani. Un disco di grande intensità fatto con pochi strumenti e qualche colore, come quelli della fisarmonica di Roberto Manuzzi, grande jazzista per anni al fianco di Francesco Guccini.
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