Luoghi e modalità di lavoro post Covid-19: progetto per aiutare le aziende

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Fisico – Psicologico – Relazionale, da Copernico ecco i 3 ambiti su cui si svilupperanno i nuovi spazi del lavoro per soddisfare i bisogni di protezione, digitalizzazione e flessibilità delle aziende in una nuova era dello smart working

MILANO – Copernico, la rete di luoghi di lavoro, uffici flessibili e servizi che favoriscono lo smart working e la crescita professionale e di business, e Progetto CMR, società di consulenza specializzata in Progettazione Integrata, con un’esperienza internazionale nel campo dell’Architettura, dell’Ingegneria, dell’Interior Design e del Product Design, mettono a sistema le loro expertise e danno vita al progetto “WorkCare”: una risposta pronta alle richieste concrete di tutte le aziende che dovranno, a partire dalla Fase 2, gestire gli spazi di lavoro cercando di renderli sicuri, accoglienti, dinamici ma contemporaneamente rispettosi delle nuove normative.

Come gestire il distanziamento? Quale impatto avrà sull’utilizzo degli spazi fisici? Quali adeguamenti si dovranno attuare a livello impiantistico? Ecco le domande che si stanno ponendo molte aziende che devono affrontare la ripresa delle attività, la ripianificazione del business, la gestione delle risorse umane. La risposta a queste domande arriverà da una vera e propria task force dedicata che, in questi due mesi, ha affrontato diverse questioni con una metodologia multidisciplinare. FisicoPsicologicoRelazionale saranno i tre ambiti in cui questa task force si muoverà per arrivare a offrire soluzioni concrete e efficaci sulla gestione dello spazio di lavoro e dare un significativo contributo ai piani strategici delle imprese dopo l’impatto del Covid-19.

Il know-how di Copernico nella gestione di luoghi di lavoro, nell’abilitazione allo smart working e nello sviluppo di iniziative e servizi che supportano lo sviluppo imprenditoriale e le competenze di Progetto CMR nel realizzare architetture flessibili in grado di adeguarsi all’evoluzione futura e garantire la sostenibilità dei progetti, potranno, attraverso il progetto WorkCare, supportare le aziende con l’obiettivo di  essere un guida in questo scenario del lavoro in continua evoluzione e contribuire a creare le migliori condizioni logistiche e sociali adatte a lavorare in sicurezza.

“Il Covid-19 ha un impatto enorme, non solo in termini di crisi economica. Ha cambiato il modo di comunicare e di collaborare. Chi come Copernico crede nel valore della rete, della condivisione e del confronto come leva di crescita deve dare il suo meglio perché si creino le condizioni migliori per uno sviluppo economico responsabile e sicuro. Tornare al lavoro è una necessità e un diritto, permettere di tornarci in sicurezza è un dovere” – dichiara Pietro Martani, fondatore e Amministratore Delegato di Copernico. – “Parole chiave come fiducia e responsabilità, già tipiche dello smart working, nello scenario attuale diventano ancor più ricche di significato e saranno fondamentali perché si torni ad abitare i luoghi concepiti per agevolare le persone nell’adempiere al meglio le loro funzioni lavorative in totale benessere e senso di sicurezza. La partnership che sono lieto di annunciare con Progetto CMR va proprio in questo senso: abilitare persone ed aziende a esercitare il loro diritto al lavoro”. 

Aggiunge l’arch. Massimo Roj, Amministratore Delegato di Progetto CMR: “I luoghi di lavoro sono dei micro-cosmi urbani in continua evoluzione, che riproducono, a scala ridotta, le dinamiche che definiscono le città. Il modo di relazionarsi tra di noi e di vivere gli spazi sta cambiando: abbiamo davanti a noi la sfida di ri-pensare gli spazi del lavoro perché siano in grado di rispondere alle molteplici necessità dettate da questo stra-ordinario momento storico. Oggi più che mai è fondamentale un approccio nuovo, dinamico, integrato, multidisciplinare e per questo siamo contenti e orgogliosi di poter lavorare insieme a Copernico, una realtà consolidata con cui condividiamo lo stesso obiettivo: creare spazi di valore intorno ai sogni e alle aspettative delle persone che li vivranno”.